L’emancipazione delle donne del ‘500 attraverso l’arte

 
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Gela. Se si parla di arte e pittura nel 500 e 600 dalla mente vengono subito rievocati i grandi nomi come Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti, Raffaello, Donatello. In pochi purtroppo sanno che anche le donne ebbero una grande importanza nel campo dell’arte. Proprio per far conoscere la valenza delle donne pittrici nel periodo del Rinascimento l’associazione degli ex allievi del Liceo Eschilo di Gela ha organizzato un incontro in cui la soprintendente per i beni culturali e ambientali di Caltanissetta ha relazionato soffermandosi su due figure principali: Artemisia Gentileschi e Sofonisba Anguissola .

Artemisia Gentileschi: figlia di Orazio, icona di consapevolezza e rivolta, artista e imprenditrice, la sua arte rivaleggia con quella degli stessi pittori uomini dell’epoca e il suo successo la porta allo scarto dalla sua categoria sociale; un esempio di lotta contro l’autorità e il potere artistico paterno, contro il confinamento riservato alle donne- ha dichiarato Daniela Vullo- Sofonisba Anguissola invece è una donna che ha subito maltrattamenti e che ha trovato nell’arte il modo di ribellarsi ed evadere da ciò che la circondava. Queste due donne affontano temi attualissimi che possono cambiare il nostro modo di affrontare le difficoltà.”

Alla conferenza tenuta nell’aula magna del liceo Eschilo insieme alo dirigente scolastico Maurizio Tedesco e al corpo docenti hanno partecipato anche gli studenti che quotidianamente seguono le lezioni tra le mura dell’istituto.

“Questo incontro permette a due generazioni di allievi di entrare in contatto e confrontarsi- ha aggiunto il dirigente scolastico- Come istituzione scolastica abbiamo il dovere di fare rete con le associazioni del territorio. Grazie a questo incontro con gli ex allievi i nostri studenti possono prendere consapevolezza dei traguardi che possono raggiungere grazie alla nostra offerta formativa.”

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