L’emergenza idrica, la Cisl critica il sistema Ato: anche a Niscemi acqua “vietata”

 
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Gela. Solo profitti e pochissimi investimenti per il miglioramento del servizio. E’ impietosa la disamina che arriva dal segretario confederale della Cisl Emanuele Gallo. Il sindacalista contesta l’intero sistema di gestione del servizio idrico integrato ma anche le troppe incertezze della politica. “La riforma regionale non è mai stata adottata dall’Ato Cl6, oggi commissariato – dice – così, non è partita l’Assemblea territoriale idrica né è stato costituito l’organismo tecnico che dovrebbe valutare il rispetto del contratto di servizio e anche l’eventuale revoca, così come è accaduto ad Agrigento. Invece, si preferisce continuare ad accumulare debiti e a mantenere la gestione commissariale”. Ci sarebbe questo dietro all’ordinanza che il commissario Rosario Arena ha dovuto firmare perché i valori dei trialometani nell’acqua hanno superato la soglia. “Con le reti fatiscenti è normale che succeda – continua Gallo – Siciliacque e Caltaqua hanno enormi responsabilità ma non si fa nulla per cambiare e a pagare sono soltanto i cittadini. Le istituzioni locali dovrebbero attivarsi per dare esecuzione a quello che prevede la legge ma forse non c’è quest’interesse”.

Intanto, divieto assoluto di uso dell’acqua a fini alimentari anche a Niscemi. Il sindaco Massimiliano Conti ha messo la firma su un’ordinanza analoga a quella rilasciata dal commissario Arena. Anche a Niscemi, dopo la valutazione dei dati, è emersa una percentuale di trialometani superiore al limite consentito.

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