“Lesioni e crolli nelle mura Timoleontee”, Alessi: “Preoccupa stato di degrado”

 
1
Uno dei cedimenti riscontrato da Alessi

Gela. Il sito delle mura Timoleontee di Caposoprano, allo stato fruibile su prenotazione per carenza di custodi, dovrebbe essere uno degli snodi del rilancio turistico e culturale della città. Oltre al fatto che non è pienamente fruibile, proprio per mancanza di personale, fa registrare preoccupazioni sulle condizioni delle fortificazioni. A spiegarlo è Giuseppe Alessi dell’Archeoclub, che la scorsa settimana ha fatto da guida ad un gruppo di turisti, arrivato proprio nel sito di Caposoprano. “Mi era stato riferito, da fonte opportuna e titolata, che le mura stavano subendo un degrado cavalcante e quindi proprio in quella occasione, essendo il parco fruibile soltanto su prenotazione per mancanza di custodi, ho avuto la possibilità di constatare lo stato di degrado in cui si trovano. Ho riscontrato in diversi punti, lungo il perimetro delle fortificazioni – ha scritto Alessi sulla sua pagina facebook – lesioni, mattoni crudi frantumati e vari crolli. Addirittura, vi erano anche conci arenari sgretolati o spezzati, il primo gradino della scala sud che permetteva di salire al cammino di ronda, per non parlare delle varie erbacce che le circondavano”.

Secondo Alessi, serve un’attività di manutenzione che fino ad oggi probabilmente non è stata condotta con la necessaria frequenza. “Non potrò dimenticare quello che mi disse il luminare della conservazione del mattone crudo, l’architetto Eugenio Galdieri, non più tra noi, durante il suo lavoro di restauro effettuato negli anni novanta alle mura di Caposoprano, “il mattone crudo cotto al sole è un materiale molto fragile per cui è necessaria una manutenzione periodica”. Da allora ad oggi – scrive inoltre Alessi – sono trascorsi circa trent’anni. E’ opportuno che ognuno di noi svolga un’azione di divulgazione di ciò che sta avvenendo alle mura greche di Caposoprano del V sec. a.C.”

1 commento

  1. Evidentemente chi avrebbe il compito di esercitare un minimo di cura e manutenzione del bene, se ne fotte altamente, preferendo dedicare le proprie energie alla “sciarra p’a’ cutra”

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here