L’inchiesta “Tomato”, le pesanti condanne ai pusher: depositate le motivazioni

 
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Gela. Undici condanne e due sole assoluzioni, quelle pronunciate nei confronti di Salvatore Antonuccio e Luigi D’Antoni. Il verdetto del gup Paolo Fiore risale allo scorso ottobre, emesso nei confronti dei presunti pusher individuati dai pm della procura e dai carabinieri al termine dell’inchiesta “Tomato”. Le motivazioni di quei pronunciamenti sono state depositate e le difese si apprestano a rivolgersi ai giudici d’appello di Caltanissetta. Per il gup, infatti, gli imputati avrebbero avuto un ruolo decisivo nel giro di droga in città, al punto da riprendere lo spaccio anche dell’eroina. Le condanne emesse sono risultate più pesanti delle richieste avanzate invece dai pm della procura. Nove anni a Salvatore Stamilla, otto anni e quattro mesi ad Alessandro Scilio (assolto per due capi di imputazione), otto anni a Salvatore Mazzolino, sette anni e due mesi a Giuseppe Fecondo, sei anni e due mesi a Vincenzo Di Maggio (assolto per uno dei capi contestatigli), sei anni a Luciano Guzzardi, cinque anni e otto mesi ad Alessio Savatta, cinque anni e sette mesi ad Antonia Cricchio, cinque anni e quattro mesi per Gianfranco Casano e Gaetano Marino, tre anni e sette mesi a Maria Rita Calascibetta.

Tutti gli imputati, per il tramite dei loro legali, hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Nel corso dell’inchiesta, gli investigatori hanno ricostruito anche i presunti canali palermitani e catanesi della droga. I coinvolti sono difesi dagli avvocati Salvo Macrì, Antonio Gagliano, Francesco Enia, Giovanna Zappulla, Rocco Guarnaccia, Ivan Bellanti, Enrico Aliotta, Vittorio Giardino, Dionisio Nastasi, Calogero Vella e Matteo Bonaccorsi.

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