“Manca proroga Via”, base gas Eni in bilico: “Se non arriva entro ottobre tutto messo in discussione”

 
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Gela. Un vero e proprio scossone, che potrebbe mettere a serio rischio l’intero investimento della base gas del progetto “Argo-Cassiopea”. Questa volta, sono stati direttamente i manager di Enimed a confermarlo ai sindacati del settore. L’incontro di ieri ha avuto un esito, che in parte ci si poteva anche attendere. Manca la proroga della Valutazione di impatto ambientale e i vertici dell’azienda hanno stoppato le attività preliminari. “L’azienda ha comunicato che nonostante avesse chiesto la proroga della Valutazione di impatto ambientale al Ministero dell’ambiente, ad oggi non c’è nessun riscontro – dicono i segretari provinciali di Filctem, Femca e Uiltec – pur in presenza del parere favorevole della commissione tecnica del Ministero dell’ambiente rilasciato il 20 giugno”. Di conseguenza, tutto fermo. “L’azienda, in assenza della proroga, è costretta a bloccare le attività secondo la legge 152 – continuano Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania – che non permette di espletare attività fisiche in cantiere”. Si stanno accumulando mesi di ritardo, almeno sei. Ma se la proroga non dovesse arrivare, al massimo entro ottobre, allora tutto il progetto verrebbe messo in discussione. “Questo comporterebbe la messa in discussione dell’intero protocollo con l’aggravio del mantenimento dei livelli occupazionali. Diventa essenziale pertanto che il governo nazionale, quello regionale e le istituzioni locali, in merito alle autorizzazioni, siano solerti nel rilascio affinché il territorio non venga ulteriormente mortificato – spiegano ancora i sindacalisti che hanno partecipato al faccia a faccia con i manager Enimed – tale situazione porterebbe la città ad una grave crisi occupazionale e industriale. Nei prossimi giorni, convocheremo gli attivi unitari di categoria per decidere le iniziative da mettere in campo, qualora lo scenario presentato aziendalmente non trovi sbocchi positivi, con il coinvolgimento delle segreterie regionali e nazionali per incontri da effettuare al Ministero dello sviluppo economico”.

La fetta più importante degli investimenti di Eni sul territorio è fortemente a rischio. Le autorizzazioni che tardano, inoltre, pesano anche sulla produzione di idrocarburi. Nel sito locale, la media è scesa da 14 mila barili al giorno ad 11 mila. Anche in questo caso, mancano diverse autorizzazioni per l’avvio delle attività di workover e slide truck dei pozzi. Una situazione molto grave, quella tracciata dai manager di Enimed, mentre giovedì il tavolo, con la presenza della giunta Greco, si sposterà alla Regione. “Bisogna rivendicare il rispetto del protocollo d’intesa di cinque anni fa – concludono i tre sindacalisti – solo così potrà essere tutelato il territorio”. Da un’emergenza ad un’altra e ora tutto ritorna nel limbo dell’attesa.

1 commento

  1. Otto mesi di commissariamento della città hanno prodotto disinteresse da parte del comune che avrebbe dovuto monitorare l’andamento autorizzativo. Adesso il ripristino della presenza del sindaco e della giunta impone l’esigenza di correre ed inseguire le scadenze. In tale quadro indispensabile sara la mobilitazione del sindacato, dei lavoratori e della cittadinanza tutta.

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