“Nei pronto soccorso gravissime carenze”, sindacati dichiarano lo stato di agitazione

 
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Gela. Al pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele” l’emergenza, dovuta ai tagli e alla carenza di personale, è in atto da anni. Una situazione che però in Sicilia sta diventando generalizzata, tanto da aver portato tutte le sigle sindacali del settore ad indire lo stato di agitazione. Una decisione che tocca tutti i presidi regionali, compreso quello locale. La posizione è compatta e accomuna le sigle di Aaroi Emac, Anaao Assomed, Fassid, Cgil Fp medici, Cisl medici, Fvm, Smi e Uil Fp medici. L’intersindacale dell’area medica attende che si possa fare il punto, per uscire da un’emergenza infinita. Sono in attesa di “misure straordinarie per i pronto soccorso” e hanno indetto lo stato di agitazione. “Le gravissime carenze di organico nei pronto soccorso siciliani espongono i medici a turni massacranti che non consentono il  rispetto della normativa sui  riposi né la  fruizione delle  ferie obbligatorie con  conseguente incremento del rischio clinico.  Ad oggi, come viene esposto dai direttori dei pronto  soccorso della  Regione mancano  372 dirigenti  medici sul totale di quelli previsti dalle dotazioni organiche. Ciò ha comportato l’invio di  specialisti con  specialità non equipollenti ai pronto soccorso, otorini, oculisti,  fisiatri e non solo. Una gravissima situazione che mette a rischio la sicurezza delle cure dei cittadini. Chiediamo che l’emerga dei pronto soccorso venga equiparata all’emergenza Covid con uno stanziamento di  fondi  dedicati e  che  venga  stanziato  proporzionalmente  lo  stesso  impegno  economico  previsto  per  incrementare  i  fondi  della  sanità  privata,  da  destinare  ai  pronto  soccorso  regionali per creare nuove assunzioni”, si legge in una nota ufficiale.

I sindacati ripropongono le priorità. “L’assunzione degli specializzandi Meu e di specialità affini, la creazione di un percorso legato al training on the job, favorendo l’ingresso nel mondo del lavoro a chi specialista non è ma che abbia garantito l’ingresso alla scuola di specializzazione dedicata all’emergenza, l’istituzione di una indennità aggiuntiva dedicata ai medici di pronto soccorso e il controllo e la verifica sull’attivazione dei posti letto previsti dalla rete ospedaliera, mai attivati”, concludono.

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