No Srr4 a nuovi conferimenti “Sicula” a Timpazzo: “Decreto Via? E’ un progetto superato”

 
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Gela. Non ci saranno altri conferimenti dal sito privato di “Sicula trasporti”. Anche nelle ultime ore, ci sono state richieste indirizzate alla società “Impianti Srr”, che gestisce la piattaforma di Timpazzo. Negli scorsi giorni, infatti, la Regione ha rilasciato una direttiva, con la quale si chiede di riaprire i cancelli ai carichi ulteriori, non solo per Timpazzo, ma anche per gli impianti di Oikos e Siculiana. Il no è secco ed è stato formalizzato dal cda della Srr4, al quale si è rivolto l’amministratore della “Impianti”, l’ingegnere Giovanna Picone. “Con la direttiva degli scorsi giorni – dice Picone – di fatto, la Regione chiede a Timpazzo, Oikos e Siculiana di ricevere quantitativi per un totale di circa 2.200 tonnellate in più a settimana. La Srr4 ha detto no e noi siamo convinti che non ci siano possibilità di ricevere altri quantitativi”. L’unica opzione, che possa eventualmente far riaprire i “giochi”, è quella di una nuova ordinanza. Quella che è stata in vigore fino a marzo è scaduta e non è stata rinnovata. I vertici di Srr4 e “Impianti Srr”, allo stato, escludono che possano esserci le condizioni per ricevere altri carichi, dopo circa un anno di fortissima pressione esercitata sul sito di Timpazzo, che ha ricevuto i conferimenti soprattutto dell’area etnea, ancora in difficoltà. “Sicula trasporti” pare non abbia definito le procedure necessarie per trasferire i rifiuti in siti all’estero. Di conseguenza, Palermo vorrebbe rilanciare con Timpazzo e con le discariche di Siculiana, nell’agrigentino, e Motta Sant’Anastasia. Sono sicuramente ore molto convulse. Sempre la Regione, attraverso il dipartimento ambiente, ha emesso un decreto di sottoposizione a Valutazione di impatto ambientale per il progetto di aumento dei quantitativi giornalieri di rifiuti per Timpazzo. Un provvedimento rilasciato a seguito del parere emesso dalla Commissione tecnica specialistica.

Dalla “Impianti Srr”, però, fanno sapere che si tratta di “un progetto ormai superato anche a seguito dell’eliminazione del tetto massimo dei conferimenti giornalieri, decisa proprio dalla Regione e contro la quale è stato presentato ricorso al Tar”. Nelle valutazioni condotte dalla Commissione tecnica, che conclude richiedendo l’avvio della procedura Via, si rilevano anche criticità rispetto alla vasca E. Dal “superamento delle Csc relative alle acque sotterranee per i parametri boro, manganese, nichel, nitriti, selenio e solfati” a quello “dei limiti normativi per il percolato con riferimento al parametro nichel”. Inoltre, si richiama il “superamento nelle acque sotterranee del limite di uranio stabilito dall’Oms nell’anno 2012 per le acque potabili, utilizzato come riferimento in assenza di una specifica Csc stabilita dalla normativa italiana”. I vertici della “Impianti Srr”, che gestisce la piattaforma di Timpazzo, hanno già chiesto un incontro al professore Aurelio Angelini, presidente della Commissione tecnica specialistica. “Bisogna fare chiarezza – conclude Picone – rispetto a ciò sul quale si è pronunciata la commissione. Non escludo che possa essersi trattato di un problema di protocollo”.

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