“Non sento, non vedo, non parlo…”

 
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Questa frase “non sento, non vedo, non parlo”, assieme alla foto delle tre simpatiche scimmiette, è stata a volte attribuita a noi siciliani per indicare un nostro modo di agire nei confronti di “certe” situazioni che vogliamo non condividere con altri.

Ma non sempre è così perché…

…perché potremmo renderci conto, magari improvvisamente, che la frase può avere il significato di una richiesta di aiuto da parte di  un nostro figlio che ha  un deficit udito o visivo o una difficoltà di linguaggio.

Brevemente vediamo lo sviluppo fisiologico che l’udito, la vista e il linguaggio debbono avere da 0 a 5 anni di età.

UDITO
Il bambino sente già prima di nascere, in special modo sente la voce della mamma.

Da 0 a 3 mesi quando sente un suono può muovere le braccia, le gambe, spalancare gli occhi. Se piange potrà calmarsi. Associa ad una voce un volto. Un rumore molto forte lo farà piangere.

Dai 3 ai 6 mesi comincia a capire che i suoni hanno un dato significato, cominciando a conoscere la differenza tra toni di voce arrabbiati e allegri. Si orienta verso la provenienza della voce . Pronuncia alcuni suoni come “ma”, “ba”, “la”, “uuu” e gli piace udire il suono della propria voce.

Dai 6 ai 9 mesi riconosce i suoni dei giocattoli e delle persone a lui note e sente la differenza nell’intonazione delle frasi. Ripete le sillabe uguali (ma-ma;la-la) per il semplice piacere di riprodurre i suoni. Ama la musica e sentendola potrà dondolarsi, agitare le braccia e gioire nel battere le mani. Predilige i giocattoli musicali.

Dai 9 ai 12 mesi  cerca di imitare i suoni che sente e ascolta con piacere nuove storielle e collega ogni oggetto a un suono.

A 2 anni si può dare un semplice comando a bassa voce (per es.dov’è il naso, la bocca, ecc.) e lo esegue. A 3 anni ascolta bene le istruzioni pronunciate a distanza di 3 metri. A 4 anni percepisce bene, a distanza di 3 metri, tutti i suoni anche quelli più di difficili e a 5 anni non deve avere problemi particolari di udito.

VISTA
I neonati distinguono la luce dal buio e percepiscono almeno certi colori brillanti e se la luce è troppo forte, il bambino chiuderà gli occhi

Da 0 ai 3 mesi il bambino impara a conoscere l’ambiente in cui vive. A poche settimane comincia a fissare gli oggetti e muove le braccia e le gambe se qualcosa lo interessa. Segue gli oggetti che si muovono lentamente. Gli piace guardare i volti e comincia a riconoscere il volto della mamma. Si entusiasma quando vede oggetti da afferrare. Si guarda a lungo le mani ed entro i 2-3 mesi riesce a mettere a fuoco un oggetto sia a qualche metro di distanza, sia a pochi centimetri.

Dai 3 ai 6 mesi cerca di afferrare gli oggetti, riconoscendo quelli abituali (il ciuccio) e osserva quello che accade in tutte le parti della stanza. Guarda più volentieri certi colori che non altri e si diverte a guardare negli specchi. Osserva le espressioni del volto.

Dai 6 ai 9 mesi osserva gli oggetti minuscoli e da vicino e prende coscienza della profondità. Riconosce i familiari e sorride

Dai 9 ai 12 mesi collega ogni oggetto a un suono e si diverte a veder giocare gli altri bambini. Rivuole i giocattoli che sono caduti e che non vede più. Segue chi gli sta vicino.

A 2 anni sa paragonare piccoli oggetti fra di loro, posti a distanza di 3 metri. A 3 anni vede e nomina i colori fondamentali. A 4 anni occorre osservare se c’è strabismo e valutare la visione da vicino e da 3 metri di distanza. A 5 anni occorre valutare se a 3 metri di distanza con entrambi gli occhi, e poi con un occhio per volta, vede bene la tabella oculistica. 

LINGUAGGIO
Il neonato comincia presto ad usare i suoni, specialmente il pianto, per far sapere ai genitori ciò che prova.

Da 0 ai 3 mesi impara che il pianto fa accorrere la madre. Verso la fine del primo mese emette suoni quando sente a sua volta suoni e vede un volto e alla fine del secondo mese comincia a vocalizzare divenendo più espressivo.

Dai 3 ai 6 mesi fa lunghi “discorsi” guardando cose interessanti ed emette suoni tenendo in bocca degli oggetti. A 4 mesi comincerà a ridere sonoramente.

Dai 6 ai 9 mesi comincerà a “parlare” in modo diverso alle persone e alle cose e osserva la bocca delle persone mentre parlano. Imita i suoni e usa la voce per ottenere ciò che vuole.

Dai 9 ai 12 mesi pronuncia alcune parole “personalizzate”, cioè riferendole a oggetti e persone corrispondenti. Tenta di socializzare con gli adulti formando le prime “parole-frase” e mescola parole comprensibili a parole incomprensibili. A 18 mesi conosce 10-20 parole e indica una parte del corpo che gli viene nominata. A 2 anni sa unire due o tre parole per formare una breve frase e deve conoscere almeno 25 parole. A 3 anni nomina e indica con sicurezza varie parti del corpo e deve conoscere circa 300 parole. A 4 anni sa comporre frasi sempre più complesse e sostituzioni di consonanti. A 5 anni diviene capace di imparare testi poetici e canzoni.

“Non sento, non vedo, non parlo” sono deficit che, se presenti nei loro figli, saranno i genitori per primi a capirli. In questo caso dovranno rivolgersi al loro pediatra e, se necessario, a medici e centri specialistici.

Dottor Antonino Bianca Pediatra
http://www.studiomedicobianca.it

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