Oggi l’autopsia su Pesarini, la procura sequestra le cartelle cliniche in ospedale

 
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Gela. Si terrà oggi pomeriggio l’esame autoptico sulla salma di Carmelo Pesarini.

L’imprenditore edile di 53 anni è deceduto in ospedale, domenica pomeriggio alle 17,50, dopo un’attesa di un ora in sala d’attesa. Il personale paramedico lo aveva triagiato con un codice Giallo. La figlia ventiduenne aveva consegnato la cartella clinica del padre all’infermiere in servizio in ospedale anche per evidenziare la presenza del carcinoma polmonare e dell’attività sanitaria degli ultimi mesi. Carmelo Pesarini era stato dimesso dall’unità operativa di Medicina dopo tre giorni di ricovero. “In quell’occasione aveva accusato un principio di infarto – sostengono i fratelli dell’imprenditore deceduto – Invece gli avevano diagnosticato un’infezione ai polmoni. Siamo convinti che questa era una tragedia evitabile. Anche per questo motivo abbiamo deciso di sporgere una denuncia e affidarci ad un avvocato di fiducia”. Il medico legale, Cataldo Ruffino, oggi pomeriggio dovrà cercare di fare chiarezza e stabilire l’esatta causa del decesso. Potrebbe essere affiancato da un medico nominato dai familiari della vittima. Sull’iter delle cure prestate allo sfortunato Carmelo Pesarini indaga la magistratura. Sono state sequestrate tutte le cartelle cliniche e i tabulati di accesso in ospedale dell’uomo, dove sono evidenziate le diagnosi e le cure effettuate. Anche i vertici dell’Asp hanno avviato un’indagine interna, parallela a quella della magistratura, per monitorare l’operato dei medici. Intanto, a causa delle festività è stato prolungato lo strazio dei familiari dello sfortunato cinquantatreenne. Sono rimasti nella sala di attesa adiacente l’ingresso dell’obitorio del presidio ospedaliero Vittorio Emanuele. “Ci è stato precluso anche l’accesso alla camera mortuale – accusano i familiari di Carmelo Pesarini – Hanno chiuso a chiave la porta, negandoci la possibilità di avere privacy in questo momento difficile. Subiamo quasi la compassione degli utenti e del personale medico che transita dalla corsia dell’ospedale”.

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