Operaio morto a Timpazzo, difese imputati escludono omissioni: gup verso la decisione

 
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Una delle aree della discarica Timpazzo

Gela. E’ toccato alle difese replicare alla richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla procura per gli imputati accusati di presunte omissioni che avrebbero determinato l’incidente mortale costato la vita, nella discarica Timpazzo, all’operaio Rocco Iacona. I legali hanno esposto le loro conclusioni davanti al gup del tribunale. Si sono opposti alla richiesta di processo. Secondo questa linea, i dieci coinvolti non avrebbero avuto responsabilità rispetto a quanto accaduto. La decisione del giudice dell’udienza preliminare verrà formalizzata la prossima settimana, quando concluderà anche un altro legale di difesa. Le contestazioni vengono mosse a Carmelo Lanzarone, Filippo Indorato, Giuseppe Morello, Nunzio Lipomi, Vincenzo Greco, Sergio Montagnino, Giuseppe Panebianco, Ruben Gianporcaro, Manuela Greco e Daniele D’Aquila. Iacona venne travolto e ucciso da una pala meccanica, che era stata usata nel tentativo di sbloccare un furgone rimasto impantanato nel terreno. Fatti che si verificarono in un’area non di cantiere. Tra gli imputati, ci sono gli imprenditori delle aziende dei servizi interni, i tecnici della sicurezza e gli allora vertici dell’Ato Cl2 in liquidazione che gestiva il sito. La vittima aveva già concluso il suo turno ma proprio per cercare di recuperare il furgone impantanato partecipò alle manovre, avendone la peggio. E’ invece a dibattimento, con l’accusa di omicidio colposo, l’operaio che manovrava la pala meccanica e che avrebbe commesso un errore rivelatosi fatale per Iacona. La richiesta del processo per i dieci imputati è stata formalizzata anche dai legali di parte civile, che assistono i familiari della vittima.

Gli avvocati Carmelo Tuccio e Vittorio Giardino, come già spiegato nell’altro giudizio nel quale sono sempre parti civili, ritengono che la morte di Iacona fu causa di una sequenza di omissioni rispetto alle norme in materia di sicurezza. Anche i mezzi non avrebbero avuto la necessaria efficienza. Tesi che invece viene esclusa dai difensori dei coinvolti. Gli imputati sono rappresentati dagli avvocati Antonio Gagliano, Angelo Cafà, Maria Licata, Davide Anzalone, Giuseppe Dacquì, Alessandro Geraci, Laura Geraci e Fabio Fargetta.

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