Ostetricia, sette ore di attesa per un tracciato

 
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Gela. Sette ore di attesa in corsia per sottoporsi ad un tracciato. Partorienti affollano la sala di attesa del reparto di Ostetricia e ginecologia, facendo da spola tra le loro abitazioni e il presidio ospedaliero “Vittorio Emanuele” in attesa di partorire.

I parti urgenti non programmati costringono, spesso, le donne a rinviare gli esami. Dopo avere salutato con ottimismo l’elevazione a secondo livello (valutazione massima) del punto nascita di via Palazzi, l’unità operativa diretta da Michele Palmeri paga il ritardo di adeguamento dell’organico del personale medico ed infermieristico.

Ad aggravare la situazione la conseguente chiusura dei punti nascita del territorio, tra Niscemi e Mazzarino. Una donna (G. F. le sue iniziali) di 25 anni ha atteso sette ore e trenta minuti in corsia prima di potere essere sottosta al tracciato.

“I parti hanno priorità sulle visite programmate – spiega il marito della gestante – creando una sorta di conflitto che si ripercuote con l’attività del reparto”.

Ogni giorno, alle 14, si ripete lo stesso disagio. Sulla vicenda lo stesso direttore di presidio, Luciano Fiorella, nell’ammettere il disagio ha annunciato il potenziamento del personale in organico.

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