Parcheggio vietato, i dipendenti ospedalieri invocano il giudice per condotta antisindacale

 
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Gela. Altro che promesse e apertura nei confronti del personale. Il management dell’ospedale e dell’intera Azienda sanitaria provinciale, del direttore generale Carmelo Iacono, è stato accusato di condotta antisindacale dalle organizzazioni sindacali che minacciano di ricorrere al giudice del lavoro. Alla base del malcontento c’è il divieto di utilizzo del parcheggio interno dell’ospedale di via Palazzi a tutto il personale.

Decisione imposta dal direttore sanitario Luciano Fiorella, un anno fa, capace di raccogliere solo le invettive di molti dipendenti.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è rappresentata “dalla mancata convocazione dal management dell’Asp 2 di Caltanissetta delle segreterie aziendali di Cgil, Cisl e Uil, per discutere del perdurare del divieto di ingresso degli autoveicoli dei dipendenti in ospedale” accusano le segreterie sindacali. Un atteggiamento sfociato per i dipendenti in contravvenzioni, danneggiamenti di autovetture e, in alcuni casi, molestie al personale femminile nelle ore notturne.

“La richiesta è stata avanzata subito dopo l’assemblea del personale del 24 ottobre scorso – assicurano le segreterie di Cgil, Cisl e Uil – In quell’occasione è emerso un forte disagio dei dipendenti legato al divieto di accesso nell’area ospedaliera. Per questo motivo avevamo chiesto un incontro urgente con la direzione generale che invece preferisce ignorarci. Purtroppo sono troppi gli episodi negativi denunciati dagli ospedalieri in assemblea. Saremo costretti a ricorrere al giudice del lavoro per condotta antisindacale”.

Secondo Angelo Ietro, segretario sindacale della Cisl Fp al “Vittorio Emanuele” “è inspiegabile il motivo della prosecuzione del divieto di accesso in ospedale – sottolinea – considerando che gli ingressi sono differenziati, sia per i dipendenti che per gli utenti, e esistono spazi sufficienti da destinare alla sosta di circa cento autovetture. La situazione per la Cisl non è più sostenibile – accusa Ietro – e il ricorso al giudice del lavoro, come previsto dall’articolo 28 della Legge 300 dello Statuto dei Lavoratori, sembra inevitabile. Questo divieto di accesso è inutile e crea disagi ai lavoratori dell’ospedale e ai pazienti, oltre a complicare ulteriormente la già non facile viabilità a Caposoprano. Nei giorni di pioggia i disagi sono maggiori e interessano anche l’ingresso al Pronto soccorso delle ambulanze”.

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