Passa proposta su progetti da 45 milioni, Di Stefano: “Serve governance politica forte”

 
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Gela. Potenzialmente, se l’istruttoria avesse successo per i tre progetti che l’amministrazione intende far finanziare con fondi del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, nelle casse del municipio potrebbero arrivare non meno di 45 milioni di euro. Ieri, dopo quanto aveva anticipato il vicesindaco Terenziano Di Stefano, la giunta ha autorizzato l’avvio della procedura per la partecipazione al programma “Qualitabitare”, che attraverso il ministero stanzia fondi per progetti di riqualificazione di aree urbane e per lo sviluppo del tessuto socio-economico. E’ stato lo stesso assessore a portare in giunta il provvedimento e si è provveduto ad individuare il rup, che sarà l’ingegnere Grazia Cosentino. Un provvedimento arrivato nel corso di una giornata, quella di ieri, fatta di incontri, anche politici. Il sindaco ha avuto interlocuzioni con diversi consiglieri di maggioranza. Anche il vicesindaco, che fa parte del gruppo civico che sostiene l’avvocato, è convinto che sia fondamentale avere maggiore coesione. “Per il 2021, che politicamente sarà un anno cruciale anche per noi, bisognerà fissare un punto, per ripartire”, dice. L’assessore, che ha ormai un rapporto istituzionale sempre più stretto con il sindaco, fa capire che servirà un ruolo della politica, ancora più incisivo. “Per gestire tutti questi finanziamenti e fare in modo che si trasformino in ricadute concrete per la città – spiega – serve una governance politica fortissima. Piaccia o non piaccia, in città la politica la facciamo noi e i cittadini ci hanno votati per questo motivo”. Dovrà inevitabilmente salire di livello l’apporto politico ai processi decisionali, senza troppi condizionamenti esterni. “Ripeto, la governance deve essere politica e non di terze persone – continua – ognuno, dovrà seguire tutti questi procedimenti, da “Agenda urbana” al “Patto per il Sud” fino al porto. Ci sono milioni di euro già finanziati in favore della città”. E’ un punto che Di Stefano ha più volte richiamato, calcolando in almeno 120 milioni di euro l’ammontare dei fondi già stanziati per la città. Le procedure per concretizzare i progetti sono però spesso fin troppo farraginose, secondo l’assessore proprio perché fino ad oggi la politica non ha avuto piena contezza di tutti gli iter. Ritorna sulla proposta del Contratto istituzionale di sviluppo, avanzata dal ministro Giuseppe Provenzano, che assicurerebbe altre fonte di finanziamento al territorio. “Il Cis è uno strumento importante – aggiunge il vice di Greco – il ruolo del Pd? Devono essere loro a decidere come vogliono usare il contatto politico diretto che hanno con il ministro Provenzano. Possono tranquillamente seguire l’evolversi del Cis. Tutti dobbiamo responsabilizzarci, altrimenti sarà inutile”.

Di Stefano, pur di chiudere iter importanti per i finanziamenti, non esclude di riallacciare il dialogo istituzionale con il Pd (il sindaco pare abbia già avuto interlocuzioni con i dem proprio sul Cis proposto da Provenzano) e vorrebbe “blindare” quello che è già stato stanziato per la città. “Non so se potrà essere il Contratto di sviluppo – conclude – ma io proporrei di affidare pieni poteri al sindaco, anche come commissario straordinario che coordini tutti questi strumenti di finanziamento. Ad oggi, sono state chiuse poche procedure e altre sembrano impossibili da definire, proprio perché non c’è stata una forte governance politica. Queste procedure, invece, vanno seguite inserendole in un unico strumento”. In questi ultimi mesi, in maggioranza si è spesso discusso del ruolo degli esperti scelti dal sindaco, a supporto di progetti e linee di sviluppo economico del territorio, il vicesindaco però fa capire che prima di tutto serve una politica forte.

2 Commenti

  1. Personalmente condivido il ragionamento del vice sindaco. La credibilità dei cittadini nei confronti della politica, passa attraverso quello che è in grado di fare. Diversi nei ruoli tra maggioranza e opposizione, ma con l’obbiettivo comune di far crescere l’economia e l’efficienza della città di Gela. Non è possibile continuare ad operare alla vecchia maniera. Ci sono anche fondi europei, con tutta la complessità del caso, ma che bisogna tenerne conto. Comuni di queste nazioni:Spagna, Portogallo, Romania, Ungheria ed altre ancora, dalle risorse europee ne hanno fatto il loro volano di crescita. ( Da queste risposte, passano le capacità, l’efficienza e la credibilità della politica.)

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