Pochi progetti e niente rilancio, area di crisi al ribasso: Di Stefano, “Convocherò Invitalia”

 
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Gela. Viaggi istituzionali di ogni tipo, soprattutto da parte dell’ex giunta, un’istruttoria lunga e incontri che si sono ripetuti per mesi, alla fine i dati emersi dalla selezione avviata da Invitalia sono limitati ad un’insufficiente manciata di offerte. Poco meno di cinquanta posti di lavoro e solo tre proposte di investimento (tutte superiori al milione di euro) arrivate alla fase finale, quella che le dovrebbe poi proiettare al finanziamento. Risultati che di rilancio del territorio hanno decisamente ben poco. Probabilmente, solo uno dei progetti selezionati riguarderà l’area locale. Conclusioni che non soddisfano neanche la giunta. “I funzionari di Invitalia devono venire in città a spiegare le ragioni di un risultato che giudichiamo del tutto insufficiente – dice il vicesindaco Terenziano Di Stefano – invierò da subito una richiesta ufficiale di incontro. Non mi sembrano affatto numeri da rilancio economico del territorio”. L’assessore punta a verificare se possano esserci aperture per rimettere a bando le somme che non verranno spese, su un totale di venticinque milioni di euro destinati all’area di crisi complessa, che tocca oltre venti comuni. “Vogliamo capire se i soldi non spesi – conferma – potranno essere messi di nuovo a bando con altri progetti da presentare. I vincoli apposti nella selezione vanno superati”. Tanti hanno ritenuto fin troppo restrittivo il parametro di una disponibilità finanziaria iniziale di oltre un milione di euro, capitale che il proponente del progetto doveva dimostrare di avere. “Molte cose vanno riviste e tocca ad Invitalia dare spiegazioni”, aggiunge Di Stefano.

L’assessore sembra così rispondere all’invito arrivato dal vicepresidente della commissione sviluppo economico Luigi Di Dio che ha espressamente chiesto la convocazione dei funzionari di Invitalia che hanno seguito il dossier Gela.

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