Prima Zagarini, poi Lucauto: una banda organizzata dietro i furti d’auto ma che lascia impronte

 
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Gela. Potrebbe esserci una banda organizzata dietro l’irruzione furtiva perpetrata ai danni dell’autoconcessionario Lucauto.

Sono entrati in azione venerdì notte, eludendo il sistema di videosorveglianza munito di 40 telecamere, dell’attività commerciale di Rocco e Salvatore Luca lungo la statale 117 bis Gela-Catania. Il bottino, secondo una prima sommaria conta dei danni, ammonterebbe ad oltre centomila euro. I malviventi hanno rubato una berlina Mercedes E 220 Premium di ultima generazione, un’Audi A3 Sportback, due targhe, manomesso sei autovetture e asportato le quattro ruote da una Bmw Z4. Prima di allontanarsi indisturbati hanno mandato in frantumi una superficie in vetro di accesso dal retro all’autosalone, manomesso il cancello esterno, recuperato l’hard disk e due computer del sistema di videosorveglianza. Avrebbero avuto anche il tempo per spostare alcune autovetture all’interno dell’autosalone e sorseggiare un caffè dal distributore automatico, anch’esso vandalizzato.

Le impronte sulle auto. Un colpo da professionisti che potrebbe essere riconducibile ad una banda ben organizzata. La stessa entrata in azione lo scorso fine settimana all’interno dell’autofficina Zagarini, autorizzata Bmw, e ancora prima presso un’altra rivendita di autovetture della città. I malviventi hanno lasciato alcune impronte sul cofano posteriore della spider Bmw, probabilmente mentre smontavano i cerchi in lega, e sulla carrozzeria di altre sei vetture custodite all’interno del concessionario Lucauto. Sarebbe stata notata una Bmw Z4 di colore amaranto allontanarsi in direzione Ragusa.

Le indagini. “Sono stati i metronotte della società La Sicurezza a lanciare l’allarme – assicura Michele Guastella, addetto alla comunicazione della Lucauto – Alle 4,30 abbiamo ricevuto la segnalazione. Al nostro arrivo i poliziotti erano già sul posto”. Gli inquirenti hanno avviato un’indagine, estendendo il numero delle targhe e delle autovetture rubate alle forze dell’ordine che opera nei valichi di frontiera e agli imbarchi portuali. Da una prima ricostruzione dei fatti, si ipotizza che i malviventi si siano nascosti all’interno delle autovetture venerdì pomeriggio, uscendo allo scoperto poche ore dopo la chiusura. Hanno setacciato ogni angolo dell’autosalone, intercettando il sistema di videosorveglianza. “Era celato in uno sgabuzzino all’interno dell’ufficio di uno dei titolari – aggiunge Guastella – L’hard disk è sparito insieme ad un altro computer. Non abbiamo nulla”. Già nelle prime ore del mattino di ieri è stata sostituita la vetrata mandata in frantumi. I ladri hanno spostato le autovetture con maestria e senza danneggiare gli altri mezzi esposti tra Porsche, Bmw e Mercedes di grossa cilindrata. “Probabilmente sapevano già cosa rubare – conclude Michele Guastella – Per smontare i cerchi dalla Bmw Z4 hanno cercato un crick tra le autovetture esposte. Alla fine è bastato un kit completo di una Fiat 500 a concludere l’operazione”.

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