“L’arte del sottobanco non ci appartiene”, l’Udc chiede slancio al sindaco

 
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Gela. “Noi parliamo di programmi e di cose concrete. Non si può tradurre tutto in richieste di poltrone o assessorati. A questo giochetto non ci stiamo”. L’Udc chiarisce una volta per tutta la propria posizione politica in seno alla maggioranza.

Più volte tirato in ballo in un eventuale rimescolamento dell’esecutivo di Angelo Fasulo, l’Udc sgombera il campo da speculazioni. Lo fa con una nota ufficiale firmata dai coordinatori cittadini Tonino Gagliano e Romina Morselli, e dal capogruppo Guido Siragusa. Il partito ha ribadito la disponibilità a fare parte della maggioranza. “Il problema è nel Pd – dice Romina Morselli – come sottolineato da tutti i soggetti politici che operano sul territorio, con l’aggravante che l’azzeramento svia l’attenzione dalle questioni programmatiche e dai bisogni della città. L’attendismo in questi casi è la scelta peggiore poiché alimenta aspettative che nulla hanno a che dividere con le questioni politiche, alle quali si continuiamo a dare protagonismo assoluto in questa vicenda”.

Ci sono stati incontri con il segretario Carlo Romano e con lo stesso sindaco. Si è parlato di occupazione e sviluppo, sicurezza e salute pubblica. “Questo non può, per nostro senso di responsabilità, continuare a rimanere lettera morta – dice Tonino Gagliano – Le proposte portate in consiglio comunale dai consiglieri Siragusa e Morselli, che proponevano misure strategiche per il rilancio del centro storico, fanno parte di un insieme di proposte anticipate sui tavoli istituzionali negli incontri delle scorse settimane, che riguardano una nostra visione in tema di rilancio urbanistico e di sviluppo economico, dall’industria, al piano commerciale e al Pep. L’Udc, su questi temi, ha chiesto un attenzione maggiore, coinvolgendo le istituzioni regionali e nazionali, consapevole del fatto che, fuori dalle mura cittadine, il nostro partito parla col Pd alla pari, da alleato, con pari dignità”.

Per il partito scudocrociato è passato troppo tempo. “Un ulteriore tentennamento darebbe credito all’arte della “trattativa di sottobanco”, che in questa terra, gode di diversi “fans”, con l’aggravante di assistere, ogni tanto, a riflessioni spurie di senso logico fatte sui media, da pseudo soggetti politici, che di giorno tessono una tela e di notte prontamente la sciolgono. Un rito noto, che consente, alla fine, che tutto rimanga sostanzialmente com’è. Con buona pace della città e dei suoi bisogni”.

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