“L’Imu aumenta? colpa del sindaco”, l’opposizione attacca

 
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Gela. «A seguito di mozione presentata dai sottoscritti, il consiglio comunale aveva impegnato il sindaco e l’amministrazione a prevedere nel redigendo regolamento sull’Imu una detrazione pari all’imposta dovuta per l’abitazione principale e le relative pertinenze (esentando, difatti, la prima casa),

la riduzione dell’aliquota dei terreni agricoli dal 7,6 per mille al 4,6 per mille, la riduzione dell’aliquota sui fabbricati rurali strumentali dal 2 per mille all’1 per mille e a considerare tutte le agevolazioni ed esenzioni previste dalla normativa vigente in materia di Imu. Apprendiamo, invece, con estremo rammarico che la volontà del consiglio comunale è stata clamorosamente disattesa e con essa anche le aspettative dei nostri concittadini già provati dalla profonda crisi economica».

È amaro il commento dei consiglieri Giuseppe Morselli, Pid e Guido Siragusa Udc che contestano al sindaco «non solo di aver respinto le istanze del consiglio comunale che tendevano ad una riduzione della pressione fiscale ma ha, invece, pensato bene di aumentarla, adducendo a discolpa le minori entrate provenienti dai trasferimenti statali e regionali».

«Ci attendevamo – scrivono Morselli e Siragusa – un piano di revisione della spesa comunale, anche in considerazione delle maggiori entrate delle royalties petrolifere, ed invece ci troviamo a dovere fronteggiare un’amministrazione poco sensibile ai problemi dei concittadini, i quali sono pronti ai sacrifici ma quando chi li chiede è il primo a sacrificarsi. Saranno contenti i pensionati minimi, le giovani coppie con i mutui sulle spalle, gli agricoltori».

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