Quelle serre sono abusive? Accertamenti finanziati dall’Unione Europea

 
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Gela. Un milione di euro, provenienti in larga parte dalle casse europee, per analizzare l’attuale stato della fascia costiera che dall’area industriale di contrada Piana del Signore arriva fino a quella del Dirillo.

Il progetto dovrebbe partire nelle prossime settimane con l’obiettivo di puntare i riflettori sulle decine di serre per la produzione agricola realizzate nel corso del tempo proprio nell’area sottoposto ad osservazioni.
I dubbi sono tanti soprattutto sulla collocazione delle serre gestite da decine di produttori agricoli. Su un totale di circa novanta ettari, non è da escludere che quasi la metà siano occupati da impianti per la produzione realizzati in aree demaniali.
Per queste ragioni, gli accertamenti serviranno ad organizzare una nuova planimetria dell’area, sottoposta a diversi vincoli legati, peraltro, alla presenza della riserva del Biviere. Lo sblocco del finanziamento da un milione di euro era atteso da tempo.
Gli operatori che lavoreranno alla definizione dello studio hanno intenzione di comprendere meglio la possibile presenza di abusi in aree, almeno sulla carta, sottoposte al vincolo del demanio.
Tra gli elementi da sviluppare, anche quello di una possibile bonifica della zona, con l’eventuale spostamento in altre fasce agricole dell’attività in serra. Tentativi, comunque, che già in passato hanno sortito effetti decisamente limitati: creando una forte spaccatura tra il fronte ambientalista e quello dei produttori agricoli, specialmente impegnati nell’attività in serra.

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