Ragoleto e acque reflue…sono le soluzioni al “disastro” delle dighe? C’è l’asse Crocetta-Messinese: Giudice, “serve lo stato di calamità politica”

 
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Gela. Una parte delle acque dell’invaso Ragoleto e l’uso di quelle reflue.


L’assemblea a Grotticelli. Sono queste le due soluzioni che la presidenza della Regione ha messo sul tavolo degli agricoltori locali, in protesta davanti ai continui disagi si trovano ad affrontare. La falla principale è un sistema di dighe praticamente fuori uso. Cimia, Disueri e Comunelli, da tempo, non riescono più a rispondere alle esigenze di centinaia di aziende locali. L’agricoltura dovrebbe essere il settore trainante nella fase postindustriale, al momento però soffre e basta. Agricoltori, sindacalisti e sindaci, questa mattina, si sono incontrati in contrada Grotticelli, in uno dei capannoni del consorzio di bonifica. Ieri, a Palermo, Crocetta ha avuto un vertice con il sindaco e una delegazione di imprenditori del settore. “C’è disponibilità immediata – dice il primo cittadino Domenico Messinese – sia per mettere da subito a disposizione una parte dell’acqua del Ragoleto sia per rilanciare le acque reflue, progetto portato avanti dalla nostra amministrazione comunale”. Insomma, l’asse con Crocetta, almeno da questo punto di vista, sembra piuttosto solido. A Grotticelli, si sono visti anche il sindaco di Niscemi Massimiliano Conti e i rappresentanti sindacali di categoria, che hanno indetto l’assemblea, Liborio Scudera, Nino Collura, Salvatore D’Arma e Paolo Maganuco. L’obiettivo sarebbe l’ottenimento dello stato di calamità naturale, a seguito di un periodo di siccità. Ipotesi, però, che non sembra convincere del tutto. “Onestamente, mi fa piacere che il presidente Crocetta abbia dato questa disponibilità – spiega il consigliere comunale del Movimento cinque stelle Vincenzo Giudice presente all’assemblea – ma siamo sicuri che questi siano progetti immediatamente attuabili? Io ho i miei dubbi. Credo che bisognerebbe invocare non lo stato di calamità naturale ma quello di calamità politica. Da decenni, andiamo avanti con gi stessi enormi disagi. Lo dico anche da operatore del settore. Il risultato finale è che l’acqua finisce in mare perché il sistema delle dighe non è affatto adeguato e la politica locale tutta non è riuscita a portare a casa alcuna soluzione”. L’incontro palermitano con gli agricoltori dovrebbe ripetersi la prossima settimana, attraverso la mediazione del vicario di gabinetto della presidenza Enrico Vella.  

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