Rapporti per la droga con gli agrigentini, quattro gelesi nel giudizio: “Non doversi procedere”

 
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Immagini di repertorio

Agrigento. Il rinvio a giudizio che fu emesso dal gup del tribunale di Agrigento risale a sette anni fa. Gli investigatori avevano ricostruito rapporti finalizzati all’acquisto e allo spaccio di droga, soprattutto concentrati a Licata e in città. A conclusione del dibattimento di primo grado, il collegio penale del tribunale agrigentino ha disposto il non doversi procedere rispetto alle posizioni di quattro gelesi che vennero coinvolti nell’inchiesta. La prescrizione infatti ha fatto venire meno le contestazioni che venivano mosse a Giovanni Nastasi, Diego Nastasi, Enrico Nastasi ed Emanuele Ferrigno (per lui l’ipotesi era di aver organizzato un combattimento illegale di cani). Erano diversi i capi di imputazione che venivano contestati a tutti gli imputati, quasi esclusivamente per fatti di droga. Accuse che i legali dei gelesi, gli avvocati Dionisio Nastasi e Salvo Macrì, hanno comunque respinto nel corso del dibattimento, che però per loro si è chiuso con la prescrizione.

Una condanna, a due anni e sei mesi di reclusione, è stata pronunciata per l’agrigentino Andrea Spiteri. Nel corso del dibattimento è stato accertato l’avvenuto decesso di un altro imputato, Antonio Cammilleri (di conseguenza è stata decretato il non doversi procedere). A processo, c’erano ancora Fabrizio Marino e Francesco Ferranti, le cui posizioni sono andate verso il non doversi procedere. L’inchiesta partì da una serie di sequestri, principalmente di cocaina, effettuati proprio nella zona di Licata.

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