“Bioraffineria e Argo-Cassiopea”, Eni conferma obiettivi: “Per gas 300 lavoratori oltre all’indotto”

 
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Primi interventi nelle aree a terra del progetto "Argo-Cassiopea"

Roma. Ieri, le segreterie nazionali dei sindacati del settore hanno incontrato il management di Eni e non sono mancati gli esiti anche per il sito locale. L’azienda conferma la volontà di puntare sulla bioraffineria ma anche su progetti ancora in itinere come il sistema per il biojet. Si va avanti inoltre per il progetto del gas “Argo-Cassiopea”. Tutti target che il gruppo vuole assicurare e portare a termine. “Si è trattato di un incontro proficuo sia dal punto di vista dei contenuti, sia delle scelte da adottare in prospettiva. Il sindacato con senso di responsabilità condivide il percorso indicato dal ‘management’ del Gruppo ed attende la convocazione per un successivo confronto tra le parti sui temi approfonditi”, hanno riferito i segretari generali di Filctem- Cgil Marco Falcinelli, Femca-Cisl Nora Garofalo, Uiltec-Uil Daniela Piras, che ieri pomeriggio nella capitale hanno incontrato il gruppo dirigente di Eni, guidato dall’ad Claudio Descalzi. E’ stata l’occasione per la presentazione del piano industriale. “Con l’annunciata acquisizione del 100 per cento di Novamont, leader nel settore della chimica da fonti rinnovabili, Eni mostra una visione strategica della chimica italiana e uno sguardo al futuro della filiera, dalla molecola al prodotto”, aggiungono i segretari. Gli investimenti sull’e-fuel non potranno vedere un reale sviluppo prima di 10-20 anni, mentre è già in atto il processo produttivo dei biocarburanti. “Attraverso le nostre rappresentanze all’interno dell’organizzazione europea – hanno riferito i segretari generali – faremo pressione perché Bruxelles riequilibri la posizione assunta in favore dei carburanti sintetici e punti a una transizione ecologica governata e sostenibile, a tutela del settore, che in prospettiva vedrà calare gli attuali margini legati alla raffinazione, con la possibilità di trasformare in bioraffinerie quelle tradizionali e promuovere nuove iniziative industriali sull’economia circolare a tutela dell’occupazione. Dopo Marghera e Gela, toccherà presto a Livorno evolvere in bioraffineria. L’azienda ha il know how anche per sviluppare il progetto del biocarburante per navi e aerei, il biojet, insieme al progetto Waste to methanol. La transizione assorbe il 30 per cento degli investimenti di Eni e ci è stato anticipato un investimento sulla cattura della CO₂ che porterebbe Ravenna ad avere il progetto di cattura il più grande al mondo, con un potenziale di stoccaggio di 500 milioni di tonnellate”.

L’investimento “Argo-Cassiopea” è stato analizzato durante il tavolo. La dirigenza Eni ha sottolineato che continuerà a incrementare la presenza nel settore del gas, tra ricerca di giacimenti, estrazione e distribuzione. I nuovi giacimenti dovrebbero andare a regime entro il 2024. “Garantiranno 4,3 milioni di m³/die di metano da immettere nella rete nazionale e darà lavoro a 130 persone e 200 contrattisti, oltre all’indotto”, è stato precisato. Secondo quanto esposto dall’ad della multinazionale, “i risultati particolarmente buoni della gestione finanziaria del 2022 conseguiti dal gruppo non saranno replicabili ma le prospettive per la durata del piano industriale sono improntate alla positività”. Sul fronte Plenitude, infine, “ci è stato annunciato che la vendita di gas e luce arriverà a 15 gigawatt e 15 milioni clienti entro il 2030. Da segnalare inoltre il profilo di bio-responsabilità sociale di Eni, che ha lanciato una sperimentazione in Rwanda sull’impiego di arbusti oleosi a bassa manutenzione. Un piano che non sottrarrebbe terreno alla filiera alimentare e potrebbe invece risollevare agricolture depresse anche nel nostro paese. Quanto al Pnrr, Eni ha comunicato di aver interloquito con il governo per inserirsi nella nuova programmazione delle risorse. Infine, non sono state rappresentate da parte del gruppo delle criticità di sorta in alcuno dei siti italiani”, hanno concluso i segretari.

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