Romano, “su Covid e scuole da Gnoffo parole paradossali”: Di Cristina, “non è informata”

 
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Romano e Di Cristina

Gela. Nessuna strumentalizzazione politica da parte del Pd, sul tema della scuola e delle scelte dell’amministrazione comunale per contrastare la pandemia da Covid. La dem Denise Romano, appena nominata nel dipartimento regionale scuola del partito, non accetta la “provocazione” politica, nelle ultime ore arrivata dall’assessore Nadia Gnoffo. Per l’esponente della giunta Greco, i dem stanno solo “cavalcando l’onda del malessere”, solo per attaccare l’amministrazione, anche sul fronte della gestione della pandemia. “Essendo un’insegnante di sostegno, forse l’assessore non lo sa – dice Romano – vivo la situazione da vicino, ormai da due anni. Quindi, mi permetto di dire che non solo comprendo le pressioni, ma pure le vivo, così come tutti quanti. Sono due anni che l’amministrazione annaspa, con reazioni di difesa a questa situazione di difficoltà, che purtroppo, non sono quasi mai puntuali. Dire che quelli del Pd vivono una situazione di comodo o che alloggiano in una specie di comfort zone, quando l’amministrazione comunale solo ieri dopo le 20:30 ha deciso sul da farsi, è veramente paradossale”. Per la componente del dipartimento regionale scuola del Pd, denunciare gli svarioni organizzativi o le scelte amministrative che non si condividono, è dovere di chi fa politica. “Non è perché siamo all’opposizione e allora non viviamo il malessere, ma lo cavalchiamo soltanto. Abbiamo il dovere morale, prima che civico, di denunciare disservizi e scarsa organizzazione. Sarebbe opportuno farsene una ragione”, conclude.

Ancora più diretto, è il segretario provinciale dem, Peppe Di Cristina. “Probabilmente, l’assessore Gnoffo non frequenta molto le scuole o forse ricorda i tempi dell’università – dice – se vuole, possiamo andare insieme a valutare quale sia la situazione reale, non solo degli istituti scolastici ma anche di chi li frequenta e di coloro che ci lavorano. Sia l’assessore che il sindaco fanno emergere di non conoscere la materia”.

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