Seimila firme per la Brest-Unit, la politica che “taglia” e dimentica gli errori commessi

 
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Gela. La popolazione si è ricordata della sanità locale e accogliendo la richiesta di Giuseppe Di Martino, responsabile del servizio di Senologia in ospedale, ha partecipato alla petizione popolare per sollecitare la realizzazione della Brest-Unit. In poche ore sono state raccolte 6000 firme. Un gazebo è stato collocato proprio a ridosso della rampa di accesso al nuovo Pronto soccorso, struttura realizzata ma non ancora utilizzata per mancanza degli arredi, in via Palazzi nel quartiere Caposoprano. Quasi a dimenticare che il mondo della sanità è gestito completamente dalla politica, sono proprio gli esponenti dei partiti a rivendicare i diritti negati alla popolazione.

Quella avanzata da Di Martino è solo una delle tante bugie raccontate dai politici di turno. Oggi non è un azzardo ipotizzare ad un eccessivo interesse legato ad una nuova tornata elettorale. L’occasione è ghiotta per evidenziare che anche l’Oncologia è ferma al palo insieme all’Utin e ai servizi essenziali. Manca il personale medico e paramedico. Il parco mezzi è fatiscente e le due ambulanze hanno percorso troppi chilometri. Il reparto di Otorino è stato accorpato a quello di Chirurgia ma i pazienti ricoverati non hanno avuto benefici: devono fare a meno anche degli armadietti e dei comodini.

“L’ospedale Vittorio Emanuele continua ad essere depotenziato in favore delle strutture a nord del territorio nisseno – accusa il sindaco Domenico Messinese – L’Asp Cl2 diretta da Carmelo Iacono non mantiene le promesse, garantendo una sperequazione delle risorse in favore dei presidi ospedalieri di Caltanissetta e San Cataldo”. Stamattina il coinvolgimento della popolazione ha permesso di riaccendere i problemi della sanità a sud del territorio nisseno, trovando il costante interesse delle associazioni di volontariato che operano in ospedale. “Siamo vicini ai problemi della collettività – replica al sindaco il manager dell’Asp Carmelo Iacono – I posti vacanti verranno colmati”. La nuova programmazione avviata dal direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale è stata ostacolata dai tagli voluti dal governo di Rosario Crocetta. “È una iniziativa che fa parte della città. Non è una battaglia politica – conclude il primo cittadino -. L’iniziativa è scaturita da una richiesta di Di Martino, professionista valido riconosciuto in tutta la nazione, che invece di accettare le proposte di trasferimento in altre strutture della nazione ha preferito accendere i riflettori sull’annosa vicenda. Di sicuro stanno smantellando la sanità. La politica continua a esercitare tagli ignorando l’avvio di unità importanti come la Brest Unit e l’Utin”. 

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