Siti archeologici abbandonati e musei chiusi, esposto in procura: “Cultura non riparte”

 
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Gela. I musei di Gela e Caltanissetta non sono in regola con gli standard imposti per la fase 2 anti-Covid e a differenza di tanti altri siti archeologici dell’isola rimangono chiusi. E’ solo uno dei tanti ritardi e delle inefficienze che sono al centro di un esposto che un gruppo di associazioni ha presentato alla procura della Repubblica nissena. “La cultura riparte ma non nel nisseno – dicono – la Regione ha dimenticato che esiste anche la Sicilia centrale. Ieri hanno riaperto musei e parchi archeologici dell’intera regione eccetto quelli del nisseno, una vergogna”. L’esposto è stato avanzato anche per denunciare lo stato di abbandono di diverse aree archeologiche del territorio, come da poco sottolineato anche da Nuccio Mulè. L’azione giudiziaria è stata decisa da Simona Modeo, presidente regionale di SiciliAntica, Leandro Janni, presidente regionale di Italia Nostra Sicilia, Antonino Anzelmo, presidente dell’associazione Archeologica Nissena e Piero Cavaleri, presidente del movimento più Città, che fanno parte del gruppo “Sos Sicilia centrale”.

“I musei di Caltanissetta e Gela non sono in regola con gli standard di sicurezza previsti dai decreti presidenziali sulla cosiddetta fase 2 – a detto Janni – e quindi ancora silenzio su silenzio”. Gli autori dell’esposto attendono risposte dai vertici del Parco archeologico di Gela. “Abbiamo tentato più volte la strada  del dialogo e della collaborazione, offerta peraltro a titolo gratuito, con le istituzioni, ma nulla è accaduto – aggiungono – le condizioni dei nostri siti archeologici sono di abbandono e degrado e, nonostante le sollecitazioni e anche un incontro pubblico, non abbiamo avuto risposte. Il danno va  certamente addebitato all’assessorato dei Beni culturali e dell’identità siciliana, visto che dopo la chiusura al pubblico delle nostre aree archeologiche, non solo non ha messo in campo alcuna azione di tutela,  alcun tipo di verifica, controllo periodico, monitoraggio dei siti su  cui erano state investite centinaia di migliaia di euro pubblici, ma non  ha nemmeno messo in moto le irrinunciabili procedure di denunzia presso  le competenti sedi giudiziarie”. La scorsa settimana, in città, il deputato regionale grillino Nuccio Di Paola ha platealmente contestato i ritardi per i lavori del Museo della nave greca, che dovrebbe sorgere nell’area di Bosco Littorio, ma che ad oggi è fermo al palo.

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