Sostanze pericolose nel sottosuolo: Greco contro Fasulo su caso Enimed

 
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Gela.
Una vicenda, quelle delle acque contaminate in contrada Bitalemi, che ha suscitato il malumore e l’amara critica al sindaco Angelo Fasulo da parte del presidente dell’associazione “Cittadini per la Giustizia”, Lucio Greco.

A partire dal ritardo con cui è stata emessa l’ordinanza a tutela della salute pubblica e la mancanza di provvedimenti nei confronti di Enimed, l’avvocato Greco punta ancora una volta il dito contro l’amministrazione in carica, rea, a suo dire, di aver perso tempo nel mettere in campo tutte le azioni possibili per pretendere, da chi ha inquinato, il risanamento della città.
“Cosa ha fatto lei e la sua amministrazione dall’aprile 2010 ad oggi – afferma Greco – da quando cioè è terminata la conferenza dei servizi al ministero dell’Ambiente, allo scopo di verificare l’efficienza degli interventi di messa in sicurezza di emergenza delle acque della zona che si trova nei pressi della foce del fiume Gela. E poi – continua Greco – non ritiene che l’ordinanza, peraltro alquanto tardiva, con cui vieta ai proprietari di accedere ai loro fondi per attività agricole, di pascolo e di usare l’acqua tratta da eventuali pozzi privati per l’irrigazione vada accompagnata da altri provvedimenti  urgenti e indifferibili? Ed ancora, cosa aspetta a emettere altro provvedimento con cui ordina all’Enimed di provvedere, entro 30 giorni, alla presentazione del progetto ed alla realizzazione delle opere per la messa in sicurezza permanente del sito contaminato di pertinenza ai fini della eliminazione dei pericoli per la salute collettiva?”.

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