Stravince il No perchè i gelesi non dimenticano, quando Renzi disse che sarebbe tornato a Gela ogni 6 mesi

 
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Palermo. Quali refluenze avrà il voto referendario sulla Regione ed in ambito locale? A rompere gli indugi ci pensano i grillini, che hanno già chiesto le dimissioni del Governatore Crocetta. “Il risultato del referendum in Sicilia non è solo la bocciatura del governo Renzi, ma, soprattutto, del suo maggiore sponsor nell’isola: il governo del PD e di Rosario Crocetta. Adesso dimissioni e parola ai cittadini, c’è da rimettere una Sicilia al lavoro e non può farlo chi ha perso in maniera così sonora. Grazie di cuore a tutti i cittadini siciliani che hanno dichiarato, con questo voto, la voglia di cambiare la nostra terra”.

A Gela pochi commenti. Nel Pd in pochi ci hanno messo la faccia, quasi sapessero del risultato schiacciante (oltre il 72 per cento di NO). La verità è che i gelesi hanno votato (in maniera preponderante) contro Renzi, colui che il 14 agosto di due anni fa venne a dire che la bioraffineria avrebbe rappresentato la panacea di tutti i mali aggiungendo che ogni sei mesi sarebbe venuto a Gela a verificare la riconversione. Ebbene un mese fa è tornato in Sicilia, ma ha preferito l’autostrada per Caltanissetta alla pista per l’elicottero a Ponte Olivo. I gelesi avranno mille difetti, ma non dimenticano. E ieri lo hanno dimostrato. Si potrebbe obiettare: che c’entra con tutto questo l’iter referendario? Chiedetelo ai 6000 gelesi che hanno cambiato nazione negli ultimi due anni o a quelli che hanno perso il lavoro e vivono alle spalle di suoceri e prestiti. Demagogia? Populismo? No, una triste realtà…

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