“Stroncato da un malore”, Lo Coco morto a Manfria: le difese chiedono di assolvere l’ex e il compagno

 
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Gela. Non venne aggredito ma morì a causa di un malore che lo avrebbe stroncato. La difesa mira all’assoluzione. Così, i difensori di Rosaria Nicosia e Gaetano Biundo, imputati per eccesso colposo di legittima difesa dopo la morte di Calogero Lo Coco, hanno esposto le rispettive conclusioni davanti ai giudici della Corte d’assise d’appello di Caltanissetta. I due imputati, in primo grado, vennero condannati a cinque anni di detenzione ciascuno. Cadde l’accusa di omicidio. Per i magistrati, infatti, si trattò di eccesso colposo di legittima difesa. Gli avvocati Giuseppe Fiorenza e Maurizio Scicolone, difensori degli imputati, escludono però anche quest’accusa. Biundo e Nicosia si sarebbero solo difesi dopo l’incursione di Calogero Lo Coco, ex marito della donna, che li raggiunse all’interno di un’abitazione di contrada Manfria. Non avrebbe mai accettato la separazione dall’ex consorte che, intanto, aveva iniziato una relazione con Gaetano Biundo. Quella sera del febbraio di quattro anni fa, Lo Coco entrò nella villetta e dopo un violento confronto verbale, e non solo, con i due imputati, avrebbe iniziato a star male. Si arrivò anche all’aggressione fisica.

Fu un malore. Per i difensori le condizioni di salute assolutamente precarie dell’uomo contribuirono al decesso. Gli avvocati Fiorenza e Scicolone, in aula, hanno fatto riferimento all’ipoglicemia alcolica e alla polmonite ab ingestis, che avrebbero provocato una sorta di collasso del polmone a Lo Coco. Quindi, i due imputati non avrebbero avuto alcun ruolo nella morte. Nelle scorse settimane, la procura generale ha chiesto di confermare le condanne a cinque anni già comminate in primo grado. Linea analoga a quella seguita dal legale di parte civile che rappresenta i familiari di Lo Coco. La famiglia, infatti, ha sempre escluso l’ipotesi del malore, individuando invece la responsabilità proprio in capo all’ex moglie e al suo nuovo compagno. La decisione verrà emessa domani.

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