Traffico anomalo di quote di emissione di gas serra, indagine anche nel nisseno

 
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Milano. La Guardia di Finanza di Milano ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip Luigi Gargiulo, nei confronti di 9 persone accusate, a vario titolo, di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale transnazionale, nell’ambito dell’inchiesta della Procura milanese su una maxi-frode fiscale da mezzo miliardo di euro messa in atto per evadere l’Iva e realizzata attraverso un presunto traffico anomalo delle quote di emissione di gas a effetto serra, i cosiddetti certificati di CO2.

Nell’ambito delle indagini, coordinate dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dai pm Carlo Nocerino e Adriano Scudieri, è stato accertato un commercio illecito dei certificati di ‘Carbon Trading’, ossia delle quote di emissione dei gas serra, che sono state introdotte con la direttiva 2003/87/CE per promuovere la riduzione delle emissioni inquinanti secondo criteri di efficacia dei costi ed efficienza economica.

Oltre 100 uomini delle Fiamme Gialle stanno procedendo, inoltre, al sequestro preventivo per equivalente di beni mobili, immobili e quote societarie per un valore di 11 milioni di euro e all’esecuzione di numerose perquisizioni nelle provincie di Milano, Roma, Napoli, Bologna, Ferrara, Bari, Foggia, Novara e Caltanissetta, anche avvalendosi del supporto operativo dei locali Comandi della Guardia di Finanza. Le indagini hanno accertato anche l’emissione di false fatture per quasi 2 miliardi di euro.

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