Traffico di droga, “Brancato era l’avvocato dei Sanfilippo”: “I punti toccavano ai mazzarinesi”

 
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L'indagine è stata condotta dai carabinieri e dai pm della Dda di Caltanissetta

Gela. Un vero e proprio rapporto d’affari per il traffico di droga. Il gelese Emanuele Brancato, coinvolto nel blitz antimafia “Chimera” che ha colpito il nucleo della famiglia di stidda dei Sanfilippo di Mazzarino, avrebbe avuto un ruolo molto importante per l’approvvigionamento soprattutto di cocaina. L’ha riferito, nel corso del suo esame, uno dei carabinieri che partecipò assiduamente alle indagini coordinate dalla Dda di Caltanissetta. Brancato, che ne risponde in abbreviato in un altro filone processuale, era riuscito a creare un rapporto di fiducia con alcuni dei presunti vertici del gruppo di mafia. Per i Sanfilippo, era il loro “avvocato”, che spesso si muoveva per concludere compravendite di grosse partite di sostanze stupefacenti. Al contempo, doveva assicurare i “punti” ai mazzarinesi, una sorta di commissione in denaro sul traffico. Il gelese, coinvolto nell’indagine insieme alla consorte Valentina Maniscalco (sono entrambi difesi dal legale Giacomo Ventura), sarebbe stato assai quotato tra i mazzarinesi “perché era in grado di pagare subito la droga”. Secondo gli inquirenti, avrebbe avuto una notevole capacità economica. I Sanfilippo e Brancato avrebbero avuto un canale attivo anche in Calabria e sempre per il traffico di droga e per le forniture. Una base per la droga che sarebbe stata assicurata da conoscenze che in carcere erano state mantenute da uno dei mazzarinesi coinvolto nel traffico. Il gelese in passato è già stato toccato da altre indagini sul traffico di droga.

Il carabiniere sentito in aula, davanti al collegio penale del tribunale presieduto dal giudice Miriam D’Amore (a latere Marica Marino e Fabrizio Giannola), ha ancora una volta approfondito diversi aspetti non solo dei rapporti tra il gelese e i Sanfilippo, ma più in generale delle dinamiche interne al gruppo mafioso, che avrebbe avuto alla base una vera e proprio struttura familistica. In questo filone del giudizio sono  a processo Santa Sandra Aleruzzo, Bruno Berlinghieri, Giovanni Di Pasquale, Rosangela Farchica, Samuel Fontana, Vincenza Galati, Antonino Iannì, Dario Iannì, Vincenzo Iannì, Bartolomeo La Placa, Ilenia La Placa, Francesco Lo Cicero, Michele Mazzeo, Enza Medicea, Rosario Ridolfo Nicastro, Salvatore Ridolfo Nicastro, Andrea Sanfilippo, Calogero Sanfilippo (1991), Calogero Sanfilippo (1983), Calogero Sanfilippo (1976), Giuseppe Sanfilippo (1984), Giuseppe Sanfilippo (1979), Marcello Sanfilippo, Maria Sanfilippo, Marianna Sanfilippo, Marianna Sanfilippo (1985), Maurizio Sanfilippo, Girolamo Zuccalà e Ignazio Zuccalà. Il militare dell’arma sarà sentito anche nel corso della prossima udienza.

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