Travolto da una cambia monete, un bambino in una pozza di sangue: accuse ad un imprenditore

 
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Gela. Venne travolto da una pesante macchina cambia monete collocata in un residence turistico della zona. Travolto dalla macchina cambia monete. Un bambino di dieci anni riportò profonde ferite. Adesso, per quei fatti, a rispondere è proprio il titolare dell’azienda fornitrice dei sistemi cambia monete. E’ accusato di lesioni colpose. Secondo i magistrati della procura, le macchine fornite al residence non sarebbero state fissate in maniera regolare al muro, tanto da travolgere il bambino, figlio di una coppia di coniugi umbri in vacanza. Sul posto, arrivarono i carabinieri del reparto territoriale che posero sotto sequestro le macchinette. Davanti al giudice Manuela Matta, sono stati ascoltati un tecnico dell’azienda nissena fornitrice dei sistemi, un dipendente del residence e uno dei carabinieri intervenuti. Il tecnico ha confermato che i sistemi cambia monete vennero fissati con una serie di tasselli. Versione confermata anche dal dipendente del residence diventato teatro del grave incidente.

“Il piccolo in una pozza di sangue”. Il carabiniere intervenuto, però, ha messo in discussione la presenza di staffe di sicurezza. I testi hanno risposto alle domande formulate dal pm Sonia Tramontana e dal legale di difesa Monia Giambarresi. “Vidi il bambino in una pozza di sangue – ha spiegato il bagnino della struttura – la macchinetta cambia monete era a pochissima distanza”. Il piccolo fu ricoverato all’ospedale Vittorio Emanuele. Adesso, nuovi testimoni verranno sentiti nel corso delle prossime udienze.  

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