Un appalto del Comune pilotato? Cade l’accusa di turbativa d’asta: assolti due imprenditori

 
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Gela. I fatti contestati in giudizio sono del tutto diversi

da quelli che, invece, erano alla base dell’indagine avviata contro due imprenditori edili locali.

Assolti i due imprenditori. Nei loro confronti, così, è arrivato un verdetto di assoluzione. Il giudice Lirio Conti ha emesso un dispositivo che chiude il dibattimento di primo grado con la formula “perché il fatto non sussiste”. La questione, durante l’istruttoria dibattimentale, era già stata sollevata dal difensore di fiducia degli imputati, l’avvocato Rocco Guarnaccia. Le accuse agli imprenditori erano legate ad una gara d’appalto, negli scorsi anni bandita dai funzionari del Comune. In ballo, c’era l’aggiudicazione di lavori di manutenzione stradale. Per gli inquirenti, Maurizio T. e Paolo M., avrebbero cercato di pilotare le fasi di gara. A giudizio, entrambi rispondevano di turbativa d’asta. In base alla ricostruzione, avrebbero presentato offerte separate pur facendo parte, nei fatti, dello stesso gruppo aziendale. L’obiettivo sarebbe stato quello di ottenere ugualmente i lavori, basandosi su offerte preliminarmente condivise. La difesa, però, ha subito contestato le accuse, sottolineando come la gara d’appalto finita al centro del dibattimento fosse diversa da quella valutata nel corso delle indagini. Da una perizia, sarebbe emersa la presenza di un’unica mano dietro alla compilazione delle due offerte di gara. La questione, però, è caduta a causa della difformità di quanto accertato dalla difesa in giudizio, anche se i due imputati hanno sempre escluso l’esistenza di un patto occulto per accaparrarsi i lavori. Adesso, gli atti potrebbero tornare ai pubblici ministeri della procura.  

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