Un consiglio comunale “congelato”, decide di non decidere su trasporto disabili e Santa Barbara

 
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Gela. Niente da fare né per il nuovo regolamento sul servizio di trasposto disabili né sulla variante al piano regolatore generale per l’ampliamento delle strutture della clinica privata Santa Barbara. Per ora, il consiglio comunale ha deciso di non decidere. Sul trasporto disabili, dopo le polemiche che durano da anni, l’assessore Valeria Caci e gran parte dell’aula hanno trovato un punto di intesa. L’esponente della giunta ha accettato di ritirare i propri emendamenti e si riapre il confronto con i consiglieri. Una scelta che ha trovato sponda nel presidente della sesta commissione Guido Siragusa, tra quelli che hanno redatto il nuovo regolamento, che sulla carta dovrebbe fare chiarezza intorno ad un servizio, basato su una compartecipazione finanziaria tra l’ente e gli utenti. Un punto che ha trovato ferma opposizione dal consigliere Angela Di Modica. “Questo servizio deve essere gratuito, mi spiace ma chiederò il ritiro del regolamento”, ha detto. La posposizione, in attesa di arrivare ad un’intesa complessiva, non è piaciuta all’altra componente della sesta commissione Sara Bonura. “C’è troppa confusione – ha detto – sono amareggiata. Il regolamento doveva essere approvato subito, per dare risposte agli utenti. Sembra che il lavoro fatto non sia servito a nulla”. Il punto verrà trattato solo ad intesa raggiunta.

Ancora nulla di fatto per la variante Santa Barbara. E’ stallo anche sulla variante per l’ampliamento della clinica Santa Barbara, a Macchitella. Il sindaco Domenico Messinese non intende ritirare l’atto e il tira e molla prosegue. Anche questa volta, al momento del voto finale, solo dodici consiglieri in aula e niente numero legale. Per il sì, c’erano i consiglieri di Sicilia Futura Cristian Malluzzo e Antonino Biundo, quelli di DiventeràBellissima Vincenzo Cascino e Giovanni Panebianco e le indipendenti Angela Di Modica e Maria Pingo. No secco, invece, dai grillini, dal dem Guido Siragusa e dal capogruppo di Energie per l’Italia Luigi Di Dio. Proprio Di Dio ha aperto le danze. “La concertazione con i manager della clinica va riaperta – ha detto – il sindaco ritiri l’atto e chieda ai responsabili della società di garantire un’opera che servirà alla città”. Insomma, Sogesa, l’azienda che controlla la struttura sanitaria privata di Macchitella, fa utili e dovrebbe garantire un ritorno all’intera comunità, come già deciso con Lidl. “Le parole del sindaco mi hanno preoccupato – ha spiegato il dem Siragusa – sembra quasi che il consiglio voglia imporre un’estorsione all’azienda. Qui, nessuno vuole imporre nulla. Dirò di più, non esiste alcuna estorsione, anche se sarei ben felice di essere processato per aver estorto servizi in più, magari a favore dei meno abbienti della città. La società, che chiede una variante al piano regolatore generale, deve fornire servizi a tutta la comunità. Questo è un tema strettamente politico”. Al momento del voto, però, come già accaduto, il numero legale non ha retto. Si torna in aula domani sera.

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