Un depuratore costruito e mai attivato, 8 milioni di danno erariale a Butera

 
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Gela. Un esempio di spreco di denaro pubblico ed un danno erariale di oltre 8 milioni di euro. Lo ha accertato il comando della Guardia di Finanza di Gela sul mai entrato in funzione depuratore di Butera, centro a meno di 20 chilometri dalla città del golfo.

I finanzieri hanno segnalato alla Procura Regionale della Corte dei Conti, per responsabilità erariale i R.U.P. pro tempore, il progettista e direttore dei lavori, i legali rappresentanti delle imprese riunitesi nell’A.T.I. esecutrice dei lavori, il collaudatore, il responsabile del settore tecnico pro tempore del Comune di Butera, i sindaci pro tempore del Comune di Butera, i funzionari della Regione Siciliana pro tempore ed in particolare, il dirigente dell’Ispettorato Regionale Tecnico e i Dirigenti del Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti.

Il danno erariale causato alla Regione è stato quantificato in 4 milioni e 600 mila euro, ovvero il finanziamento erogato per costruire il depuratore. A questi vanno aggiunti il mancato introito alle casse comunali dei ricavi derivanti dalla vendita, per fini irrigui, dell’acqua trattata dal depuratore. A causa della mancata funzionalità dell’opera, Butera non ha introitato al proprio bilancio 3 milioni e 700 mila euro. Il danno erariale accertato e segnalato alla Procura Regionale della Corte dei Conti, ammonta pertanto a 8.322.049 euro.

Il depuratore venne finanziato nell’ottobre 2006. I lavori,  iniziati nel maggio 2007, dovevano essere conclusi entro 18 mesi, e cioè entro il 07 novembre 2008. Una serie di ostacoli portano al collaudo nel 2014, malgrado il mancato collegamento alla rete elettrica. Da quella data, trascorsi ormai quasi quattro anni, l’impianto di depurazione non è ancora funzionante.

Il Comune di Butera scarica le acque reflue e liquami prodotti dall’agglomerato urbano all’interno di un canalone che li convoglia direttamente verso il bacino del lago Comunelli le cui acque, oltre ad essere utilizzate ai fini irrigui dagli agricoltori della zona, sfociano nella zona di Marina di Butera. Da qui l’indagine della Compagnia di Gela di accertare l’eventuale configurabilità di danno erariale con riferimento ad azioni negligenti e omissive di soggetti diversi, anche appartenenti alla pubblica amministrazione, correlate alla mancata funzionalità dell’impianto di depurazione del Comune di Butera.

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