Finanziamenti, Caruso: “Da Tallarita inesattezze, da Niscemi e Butera nessuna risorsa per l’Unione”

 
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Collura, Caruso e l'architetto Vincenzo Castellana (esperto esterno che segue la nuova programmazione)

Gela. “Inesattezze evidenti”. Le definisce così l’ex assessore allo sviluppo economico Francesca Caruso, riferendosi a quanto sostenuto dal presidente del consiglio comunale di Butera, Emilio Tallarita. Ieri, l’esponente istituzionale, durante l’incontro per il supporto di “Noi moderati” al candidato a sindaco Salvatore Scerra, ha rilanciato la questione dell’Unione dei Comuni per i finanziamenti del ciclo 2021-2027, dichiarando che tutto si è fermato “perché l’amministrazione comunale di Gela non funziona”. Caruso, esponente di Azione, ha seguito l’ultima fase dei programmi di finanziamento, concretizzando le gare per i progetti di “Qualità abitare” ma ha dato centralità pure all’area urbana funzionale, con la costituzione dell’Unione dei Comuni. “Sono parole che mi meravigliano – sottolinea – vorrei solo precisare che i Comuni di Niscemi e Butera, che compongono l’Unione insieme a Gela, hanno semplicemente delegato tutto al nostro Comune. Non hanno messo a disposizione alcuna risorsa. L’intero peso è stato concentrato sul nostro ente che seppur con gravi difficoltà di organico ha cercato di portare tutto avanti”.

Caruso richiama inoltre quanto fatto dal suo predecessore, l’ex assessore allo sviluppo economico Terenziano Di Stefano. “Abbiamo lavorato in continuità – precisa – Di Stefano ha avuto il merito di immaginare una visione moderna, credendo in programmi di finanziamento come “Qualità abitare” e come il ciclo della programmazione 2021-2027. Anche per questa ragione, lo sosteniamo alle prossime amministrative. C’è piena condivisione su questi temi. Dispiace che esponenti istituzionali vengano in città a fare campagna elettorale per un candidato a sindaco, addossando all’amministrazione comunale responsabilità che non esistono. Ripeto, né il Comune di Butera né quello di Niscemi hanno dato un contributo vero all’Unione, in termini di risorse e personale. Se il consiglio dell’Unione è fermo e c’è da porre rimedio alle dimissioni del presidente Carlo Romano, la responsabilità non è certo dell’amministrazione che ha lavorato giorno e notte sui programmi di finanziamento. Devo ringraziare il dirigente Antonino Collura e tutto il personale che ha coordinato impegni onerosi e con pochissime risorse. Se poi queste critiche sono da collegare ai rapporti che ci sono stati fra i tre sindaci, mi pare ingiusto farlo ricadere su chi ha lavorato senza risparmiarsi e comunque quello dei rapporti istituzionali tra i sindaci non è una questione che possa riguardarmi”. Il consiglio dell’Unione, domani pomeriggio, dovrà eleggere il nuovo presidente, proprio a seguito delle dimissioni di Romano.

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