Insospettabile ragioniere di 60 anni arrestato per abusi sessuali su 2 sorelline

 
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Gela. Due settimane di indagini e oggi l’arresto. Un insospettabile pedofilo, un ragioniere di 60 anni, è stato arrestato dai carabinieri del Reparto Territoriale di Gela, al termine di una indagine coordinata dalla Procura della repubblica.

Eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip. presso il Tribunale di Gela. E’ accusato di abusi sessuali nei confronti di due bambine, sorelle.

Ecco la vicenda, scoperta grazie alle stesse bambine ed all’intuizione della loro madre. L’orco è un vicino di casa, un amico di famiglia.

E’ la fine di ottobre, i genitori di due bambine, insospettiti dal comportamento delle figlie e dal contenuto di alcune domande “a sfondo sessuale” che le stesse avevano loro rivolto, hanno deciso di raggiungere la caserma dei Carabinieri per raccontare l’accaduto.

I carabinieri e la procura, in breve tempo, hanno stretto il cerchio intorno alla figura di un ragioniere 60enne che, sfruttando la stretta e decennale amicizia con i genitori delle bambine, verso cui aveva sempre evidenziato un comportamento gentile e quasi da parente, approfittava delle bimbe nei frequenti momenti in cui le stesse venivano affidate alla sua cura.

In particolare, nell’abitazione dove si soffermavano le bambine, i carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato DVD e files, molti dei quali scaricati da internet, relativi a film, scene e soprattutto cartoni animati a carattere pornografico che lo stesso proponeva alle minori con la modalità del gioco. Non solo. L’analisi dei diversi computer nella disponibilità dell’indagato ha fatto emergere la presenza di tracce e stringhe di ricerca anch’esse di carattere pornografico.

E’ durante la  visione di tali filmati che l’arrestato si è macchiato di gravi condotte. Terminati gli abusi, il 60enne intimava alle minori di mantenere il segreto, chiedendo espressamente di non raccontare nulla nemmeno a mamma e papà. Fortunatamente la viva intelligenza delle bambine, unita alla pronta sensibilità dei genitori, hanno fornito spunto all’indagine che ha permesso di  ricostruire e provare le subdole modalità  della condotta illecita  per dissimulare i reali intenti, quali appunto  la visione di cartoni animati solo apparentemente per bambini, ma in realtà pornografici. 

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