Un’arma e refurtiva, zio e nipote in appello: chiesta conferma delle condanne

 
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Gela. Le condanne sono da confermare. Così ha concluso la procura generale nei confronti di Gianluca Parisi e John Parisi. Alcuni anni fa, durante perquisizioni compiute dagli agenti di polizia, vennero ritrovati bossoli, un’arma da fuoco, ma anche componenti meccanici. Tutto venne ricondotto a zio e nipote, che sono finiti a processo. In primo grado, il collegio penale del tribunale di Gela ha condannato Gianluca Parisi ad un anno e nove mesi di reclusione; un anno e quattro mesi, invece, per John Parisi. In base a quanto ricostruito dagli inquirenti, Gianluca Parisi sarebbe stato coinvolto anche nel furto di una potente moto, rubata in una concessionaria della città.

Accuse che in appello la difesa, sostenuta dall’avvocato Davide Limoncello, ha ridimensionato. Già in primo grado la decisione nei confronti degli imputati fu meno pesante rispetto alle richieste, che erano state di quattro anni e due mesi per Gianluca Parisi e due anni per John Parisi (quest’ultimo attualmente detenuto con l’accusa di tentato omicidio dopo spari in via Venezia). I giudici della Corte d’appello di Caltanissetta si sono riservati ed emetteranno la decisione.

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