Upstream e riconversione a rilento, l’Ugl chiede di guardare oltre la Raffineria

 
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Andrea Alario e Michele Polizzi

Gela. “Lo sviluppo dell’economia gelese deve passare dalle opportunità offerte da Eni oltre alla riconversione della fabbrica che rimane un punto fermo”. Il segretario generale Ugl Energia, Michele Polizzi, mette definitivamente a tacere la proposta, avanzata dal segretario provinciale Andrea Alario, di rilancio del sito gelese per una nuova era di raffinazione del petrolio sulla scia dell’incendio occorso all’impianto Est di Sannazzaro. L’Ugl, in occasione del consiglio provinciale, ha spostato l’accento sul rilancio del turismo navale, con la realizzazione di una stazione di stoccaggio del gas Gnl, dello sviluppo dell’Upstream in terra ferma, garantendo la massima attenzione al completamento della riconversione della fabbrica in raffineria ecologica in grado di produrre biocarburanti. Parole di ottimismo che di certo non confortano gli operai del diretto e dell’indotto, costretti a fare i conti con mobilità, esuberi, fine della cassa integrazione straordinaria.

“La riconversione della raffineria va avanti – assicura Michele Polizzi – C’è stato qualche ritardo ma noi continueremo a vigilare. Cercheremo di sfruttare tutte le altre opportunità che Eni può offrire per garantire nuovi posti di lavoro oltre a quelli previsti nel ministero. L’area di crisi complessa ha aperto nuove strade. L’Upstream porterà al raddoppio delle figure che verranno utilizzate e la possibilità di coinvolgere anche le maestranze locali – aggiunge il segretario nazionale Ugl Energia – I tempi slitteranno ma certamente i programmi di Eni sulla green refinery andranno avanti.

Le sperimentazioni delle coltivazioni di guayule non garantiscono uno sviluppo nei i tempi annunciati. Ci sono ritardi che potrebbero indurre a ricorrere l’utilizzo di prodotti provenienti da fuori. Dobbiamo essere ottimisti – precisa Polizzi – Il guayule non deve contrastare l’agricoltura tradizionale ma portare benefici. Dobbiamo aggiungere la gnl, col rifornimento e la trasformazione delle grosse navi. Non bisogna pensare ad un pontile di rifornimento ma ad una vera base logistica di trasformazione delle navi e un nuovo attracco capace di intercettare il flusso di turismo dei siti archeologici regionali. Questo territorio, penso, debba guardare oltre la Raffineria per stare a passo con i tempi, compreso il turismo”.

Intanto sulla vicenda di Sannazzaro l’Ugl preferisce smorzare definitivamente i toni. “Sannazzaro e Gela rappresentano due poli diversi di eccellenza. Il primo per la raffinazione tradizionale con l’impianto Est, Gela con la raffineria verde. Siamo stati fino alla fine contrari alla firma dell’Accordo perché ritenevamo che le attività collaterali alla firma non avrebbero garantito l’occupazione a tutte le maestranze”.

“Abbiamo chiesto un incontro in Enimed – conclude Andrea Alario – per capire se il bilancio dell’Upstream è negativo. Non vorremmo trovarci ad affrontare altre situazioni in emergenza”. 

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