Villette, firme false e minacce: un ex consigliere comunale sotto accusa

 
0


Gela.
Una presunta firma falsa per estromettere un socio scomodo dalla cooperativa edile Città Futura, già impegnata nei lavori per la costruzione della zona residenziale della Cittadella finiti al centro di una maxi inchiesta giudiziaria.

A rispondere di quest’accusa è l’imprenditore, nonché ex consigliere comunale, Francesco Muncivì. Ad incastrarlo, almeno stando alle accuse, sarebbero le denunce sporte dall’ex presidente della cooperativa. Secondo il professionista, la nota ufficiale d’esclusione sarebbe stata firmata a suo nome ma dall’imputato. In sostanza, Muncivì avrebbe utilizzato la sigla del presidente, falsificandola.
“Era un’abitudine – ha spiegato il professionista in aula – ad un certo punto, decisi di dimettermi dall’incarico ma Muncivì mi minacciò, facendo leva sulla sua presunta appartenenza ad un’organizzazione mafiosa”.
Le affermazioni della vittima del presunto raggiro sono state contestate dal legale di difesa, l’avvocato Antonio Gagliano, che ha sottolineato come l’accusatore venne a sua volta escluso dalla cooperativa Città Futura per non aver pagato alcune quote in denaro. Nel corso dell’udienza, sono stati sentiti due costruttori che presero parte ai lavori commissionati dalle cooperative.
“Tutto veniva diretto da Franco Muncivì – hanno ribadito – solo in un secondo tempo, ci accorgemmo che lui non era il presidente della cooperativa Città Futura perché utilizzava una sorta di prestanome”. A deporre è stato anche il socio escluso con la nota finita al centro degli approfondimenti.
“Ad un certo punto – ha spiegato – divenni vice presidente della cooperativa e, così, iniziai a chiedere atti e documenti su costi e procedure adottate”. Il giudice Manuela Matta, intanto, ha scelto di aggiornare il dibattimento al prossimo 27 marzo. Il professionista che ha denunciato è rappresentato dall’avvocato Riccardo Lana.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here