“Stella cadente”, gli interessi della nuova stidda: sentiti testimoni chiesti da difese

 
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Gela. Sono stati sentiti, su richiesta delle difese, rispetto alle contestazioni che i pm della Dda di Caltanissetta muovono ad alcuni degli imputati. Davanti al gup del tribunale di Caltanissetta, i testimoni hanno riferito su fatti, finiti nell’inchiesta antimafia “Stella cadente”. I pm della Direzione distrettuale antimafia nissena ritengono di aver ricostruito la nuova portata criminale degli stiddari, che sarebbero stati capeggiati dai fratelli Di Giacomo. I testimoni sono stati ascoltati nel corso del giudizio abbreviato, scelto dalle difese. Hanno risposto su vicende che riguardano la gestione della discoteca “Malibù”, ma anche sulla posizione di imputati come Nicola Palena. In quest’ultimo caso, gli esercenti sentiti in aula hanno escluso di aver subito pressioni dallo stesso Palena. L’esame è stato chiesto e ottenuto dai legali Flavio Sinatra e Rocco Guarnaccia. Sono a giudizio dal gup Giuseppe Antonuccio, Giuseppe Alessandro Antonuccio, il collaboratore di giustizia Giovanni Canotto, Luigi D’Antoni, Bruno Di Giacomo, Giuseppe Giaquinta, Calogero Infurna, Emanuele Lauretta, Rosario Marchese, Gaetano Marino, Gianluca Parisi, Nicola Palena, Andrea Romano, Filippo Scerra, Alessandro Scilio e Gaetano Simone. Parti civili sono il Comune (con l’avvocato Ornella Crapanzano), la Cgil (con il legale Rosario Giordano), la Federazione antiracket (con l’avvocato Mario Ceraolo), tre esercenti che sarebbero finiti nel mirino degli stiddari (rappresentati dall’avvocato Valentina Lo Porto), l’ambulante Saverio Scilio (con l’avvocato Alessandra Campailla), Alessandro Scilio (che è anche imputato ed è rappresentato dall’avvocato Davide Limoncello) e Rocco Di Giacomo, a sua volta imputato nel giudizio ordinario e difeso dal legale Antonio Gagliano. Anche l’Avvocatura dello Stato è parte civile nell’interesse della prefettura.

Tutti gli imputati, in questo filone, hanno scelto il giudizio abbreviato. Altri coinvolti sono a processo davanti al collegio penale del tribunale di Gela. L’inchiesta si è protratta per anni e ha avuto inizio con la scarcerazione di Bruno Di Giacomo, ritenuto ai vertici del gruppo e in grado di imporre imprese di fiducia, nel tentativo di controllare alcuni settori economici in città. Altri testimoni, citati dalle difese, verranno sentiti la prossima settimana. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Giacomo Ventura, Flavio Sinatra, Davide Limoncello, Giovanna Cassarà, Francesco Enia, Cristina Alfieri, Laura Caci, Rocco Guarnaccia, Maurizio Scicolone, Giovanna Zappulla, Ivan Bellanti e Rocco Di Dio.

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