Armi e droga in un immobile rurale, assolto bracciante: sequestro dopo un blitz

 
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Gela. Assolto “per non aver commesso il fatto”. Con questa formula, il collegio penale del tribunale, presieduto dal giudice Miriam D’Amore, ha disposto l’assoluzione per il bracciante agricolo mazzarinese Luciano Lo Monaco. Un anno fa, i carabinieri, in un immobile rurale nelle campagne tra Gela e Butera, trovarono e sequestrarono circa dieci grammi di cocaina, ma anche un fucile, una carabina ad aria compressa, una pistola scacciacani e diverse munizioni. Il bracciante venne arrestato insieme al fratello. Al termine del dibattimento, dai banchi della procura è arrivata la richiesta di condanna, a quattro anni di reclusione per uno dei capi di imputazione; tre anni, invece, per le altre contestazioni. Conclusioni che la difesa dell’imputato, sostenuta dall’avvocato Carmelo Terranova, ha invece escluso. In base a quanto fatto rilevare, non sarebbe emerso nessun collegamento diretto tra quanto sequestrato dai carabinieri e il bracciante.

L’immobile non era di sua proprietà e anche sulla cocaina ritrovata, già il fratello aveva dato indicazioni, di fatto escludendo una responsabilità del bracciante finito a processo. La difesa è tornata a ribadire che Lo Monaco non avrebbe mai avuto a disposizione né la droga né le armi. Il collegio penale ha concluso per l’assoluzione.

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