Sospetti sulla provenienza di un mezzo da lavoro, appello riduce condanna: “E’ ricettazione”

 
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Immagine di repertorio

Gela. I giudici della Corte d’appello di Catania, accogliendo in gran parte il ricorso presentato dalla difesa, hanno rivisto al ribasso l’entità della condanna che era stata imposta ad un operatore gelese. Ormai otto anni fa, nelle aree della provincia ragusana, venne fermato per controlli. Fu accertato che il Piaggio Porter che conduceva era stato modificato con componenti di dubbia provenienza e con targhe alterate. Una vicenda che lo portò a processo davanti ai giudici iblei che lo condannarono a quattro anni di detenzione, con l’accusa di riciclaggio. Una ricostruzione che la difesa, sostenuta dall’avvocato Salvo Macrì, ha del tutto contestato, sia in primo che in secondo grado. I giudici d’appello hanno dato seguito. Non si sarebbe trattato di riciclaggio, punito più severamente, ma di ricettazione, come del resto riferito dalla difesa.

In appello, la pena è scesa in maniera consistente, a dieci mesi di reclusione. Per la difesa, già in primo grado, non erano stati rappresentati elementi tali da ricollegare al riciclaggio nell’acquisto del mezzo. In ogni caso, è possibile che venga proposto ricorso anche in Cassazione.

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