“Non ci sono infiltrazioni criminali”: L’impresa può gestire la cava

 
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Butera. L’attività estrattiva nella cava di contrada Piano Alastra può proseguire. A deciderlo, sono stati i giudici del tribunale amministrativo di Palermo che, in questo modo, hanno dato seguito al ricorso presentato dai responsabili di un’azienda agrigentina finita sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori dopo l’emissione di un’informativa antimafia atipica da parte dei funzionari della prefettura della città dei templi.

Stando agli inquirenti, infatti, c’era il rischio d’infiltrazioni criminali nell’organigramma aziendale. Gli imprenditori titolari della società, da tempo, operano nella zona di Piano Alastra. Con un provvedimento firmato nell’ottobre di due anni fa, i tecnici del distretto minerario di Caltanissetta avevano disposto la decadenza delle autorizzazioni rilasciate.
Il ricorso presentato dai legali del gruppo, però, ha sortito effetti. Prima, i giudici del tar palermitano hanno accolto la richiesta di sospensione degli effetti della decadenza; poi, hanno preso atto del ritiro di tutti i provvedimenti impugnati dagli avvocati della società, sancendo la fine dell’intera vicenda.

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