Gela “rosso pallido”, proroga di 48 per valutare il contagio, si temono forti proteste

 
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Gela rimarrà altre 48 ore in zona rossa. Lo ha anticipato a telegela il manager dell’Asp, Alessandro Caltagirone. I numeri oggi sono e permangono da zona rossa ma la “proroga” della red zone di altri due giorni ha una motivazione particolare. L’Asp infatti intende rianalizzare bene i 91 casi registrati il 6 maggio che potrebbero essere conteggiati con la settimana scorsa, o quantomeno ridotti a secondo della data di esito di ogni tampone.

Le associazioni di categoria sono sul piede di guerra. Sembra infatti che Asp in una riunione con il prefetto abbia detto formalmente che i 91 casi del 5 maggio non vanno considerati nel conteggio. Di conseguenza Gela oggi avrebbe 100 casi e non 190, sotto abbondantemente oltre il limite dei 180. Mancano i dati di oggi per chiudere gli ultimi 7 giorni. Ed allora perché questa proroga se i 91 casi non vanno conteggiati? Le associazioni datoriali incontreranno già pomeriggio il sindaco. Chiederanno di chiudere oggi la zona rossa con i dati già in possesso, e senza attendere altri due giorni che potrebbero invece rischiare di lasciarci in red zone.
La situazione  è di alta tensione ed anche la nostra redazione è presa d’assalto da decine di telefonate di commercianti che minacciano di riaprire già domani.

Il nocciolo sta proprio qua. Negli ultimi 6 giorni, considerando i 91 casi, Gela avrebbe già sforato i 180 nuovi casi settimanali pur mancando ancor i dati di oggi  (190 per la precisione). Ecco perché si valuterà l’andamento del contagio dei dati di oggi e domani e poi venerdì sarà presa una ulteriore decisione. Ma anche su questo punto qualcosa non quadra. Le organizzazioni datoriali infatti sono sul piede  di guerra. Sembra infatti che Asp nel corso di una riunione in prefettura abbia dichiato che i 91 casi non vanno considerati nel contesto. Ed allora cambierebbe tutto perchè i casi allora scenderebbero a 100 in 6 giorni e difficilmente oggi si verificheranno 80 nuovi casi. Ecco perchè le associazioni di categoria chiederanno oggi pomeriggio di considerare gli ultimi 7 giorni senza se e senza ma, evitando altri due giorni di attese con il rischio che con i tamponi degli screening scolastici possa essere ancora prolungata la zona rossa. Situazione ingarbugliata ed in evoluzione.

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