“Abbiamo trovato abbandono e degrado”, Monti: “Portualità locale da rilanciare in cinque anni”

 
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Gela. “Partiamo da zero”. Il presidente dell’Autorita’ portuale della Sicilia occidentale Pasqualino Monti non si è per nulla nascosto, intervenendo in municipio per un primo confronto sul futuro più immediato del sistema portuale locale. “Parliamo di tutto salvo che di condizioni degne – ha detto riferendosi alla situazione attuale del sistema portuale locale – abbiamo trovato degrado e abbandono. C’è solo un piano regolatore del 1986 e un progetto per interventi di dragaggio ma con soli sei milioni possono servire per l’inizio”. Monti ha passato in rassegna i siti presenti, con in testa porto rifugio e porto isola. Strutture che hanno bisogno di essere totalmente riviste e riqualificate. Gli investimenti saranno graduali. “Otto milioni di euro per il primo anno e la messa in sicurezza. Nel secondo anno dieci milioni per le progettazioni e dal terzo anno si inizia a lavorare per le prime realizzazioni – ha detto Monti – ragioniamo su cinque anni”. Allo stato, non c’è praticamente nulla. “Dobbiamo iniziare con le indagini e gli studi, necessari altrimenti non si va da nessuna parte – ha continuato – dalla Regione aspettiamo la documentazione”. Un porto rifugio, nei progetti dell’Autorita’, che va rivisto, aprendolo a diportisti e alle attività della pesca. Una struttura che vada orientata in chiave di “porto turistico”. Monti e il suo staff stanno studiando i flussi, compresi quelli commerciali. Il documento strategico prevederà tutte le tappe per un nuovo porto, “aperto anche ai passeggeri”. “È un lavoro enorme ma non ci spaventa”, ha aggiunto il presidente dell’Autorita’. La realtà è tutt’altro che favorevole e anche i dati fino ad ora resi noti dalla Regione non sempre corrispondono all’oggettività dei siti locali. Sul porto rifugio, oltre al dragaggio vanno previste opere a protezione.

Il porto isola, ora quasi esclusivamente nella disponibilità di Eni, viene valutato “secondo le esigenze di mercato”. “Dobbiamo lavorare sulla base del mercato”, ha detto Monti che ha richiamato anche uno strumento come la Zona economica speciale. La stessa diga foranea  potrebbe essere rivista. Il progetto non è necessariamente da valutare sulla scia di investimenti come “Argo-Cassiopea”. Il sindaco Greco è perfettamente in linea con la progettualità proposta. “Si apre un nuovo corso dopo quello dell’oro nero – ha spiegato – siamo nelle mani giuste e questa amministrazione ha lavorato senza sosta per arrivare alla gestione dell’Autorita”’. Il presidente della commissione urbanistica Vincenzo Casciana a sua volta ha fatto un excursus della cronologia delle strutture locali, riprendendo la necessità di superare il sistema troppo legato agli aspetti industriali, per rilanciare una visione diversa della portualità locale e ancora più integrato al territorio. Gli esponenti del comitato pro porto hanno intravisto prime aperture e hanno promesso di collaborare ma sempre “vigilando sul rispetto degli impegni”. Il presidente della commissione che si occupa anche di mare, Carlo Romano, ha sottolineato che troppo spesso caratterizzazioni e autorizzazioni richiedono tempi fin troppo lunghi. Le risposte, a breve, dovranno iniziare ad arrivare, anzitutto dalla Regione. In aula consiliare, oltre ai vertici militari della capitaneria, c’erano diversi imprenditori che aspettano riscontri per investimenti su un fronte mare da decenni al palo.

1 commento

  1. Signor Sindaco riposati un po, il troppo lavoro ti annebbia la vista, eppoi , non riesci a vedere nemmeno ” unna scarpisi “.

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