Usura, Lotti: imprenditori in difficoltà risucchiati in un vortice senza speranza

 
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Gela. Il ricorso al prestito usuraio non è mai una soluzione ai problemi finanziari. Si finisce risucchiati nel vortice senza via di uscita. Lo ha affermato il procuratore Lucia Lotti, nel corso della conferenza stampa cui hanno preso parte il dirigente della polizia, Gaetano Cravana, il commissario Giuseppe Pontecorvo e il sottufficiale della Guardia di finanza Michele Termini.

“Si pensa di risolvere le difficoltà economiche in un modo sbagliato – ha detto la Lotti – e pur con la crisi in atto non è mai giustificabile. La legge tra l’altro prevede la confisca dei beni, nel caso in cui i redditi si dimostrino sproporzionati rispetto agli immobili acquisiti”. Una curiosità: la villa a tre piani realizzata da Ingegnoso (del valore di circa 300 mila euro), era abusiva. “Non ci sono state denunce delle vittime – ha sottolineato il procuratore – sono stati i riscontri patrimoniali e le tecniche investigative a consentirci di ricostruire la dinamica dei reati”.

Le tre vittime sono state costrette alla rovina. Operavano nel campo dell’edilizia e della metalmeccanica. Hanno pagato tutto il debito, interessi del dieci per cento mensili compresi. Il magistrato ha confermato che ci sono quattro persone iscritte nel registro degli indagati.

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