Ammirata: per fare rinascere il calcio a Gela serve una programmazione vincente

 
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Gela. Il calcio nisseno non vive un momento brillante. La Nissa è in difficoltà in serie D, l’Atletico Gela e la Sancataldese non decollano in Eccellenza, solo il Campofranco sorride.

E dalla Promozione in giù la situazione è ancora tutta da decifrare. Dubbi sulla rinascita del Gela calcio. Ne abbiamo parlato con Fofò Ammirata, tecnico di provata esperienza che conosce a menadito la realtà sportiva territoriale. Da quando il Gela calcio è precipitato nell’inferno del dilettantismo puro il buon Fofò ha scelto di restare alla finestra. Lo hanno cercato in questi due anni squadre di serie D ma non lo hanno convinto i programmi. Ed allora ha scelto di dedicarsi ai più piccoli. Coordina il settore giovanile del Macchitella calcio, che giocherà il derby con il Gela calcio in Seconda categoria.

Cominciamo la chiacchierata con la Nissa, che non vive un bel momento.

“La Nissa paga uno scarso equilibrio societario – dice Ammirata – Caltanissetta come città e tifosi meriterebbero una squadra nei professionisti. C’è una buona cultura calcistica. Da alcuni anni però ci sono difficoltà societarie e nel mettere su una squadra di spessore. E’ una squadra che ha grande blasone e meriterebbe altri palcoscenici. Gli attuali dirigenti andrebbero aiutati”.

“La situazione della Nissa va di pari passo con quello che succede nel resto d’Italia. E’ arrivato il momento che ci si dia da fare diversamente. Gli imprenditori e le istituzioni non devono fare morire la realtà come è successo a Gela”.

Dalla serie D all’Eccellenza c’era speranza con il ripescaggio dell’Atletico Gela.

“La società è partita in ritardo – continua – ed è normale incontrare problemi. Serve però una programmazione. Per riportare la gente allo stadio occorre un progetto vincente. Ogni squadra di Eccellenza di alta classifica ha 3-4 calciatori di categoria. Chi ha speso come l’Akragas o il Ragusa lo scorso anno ha raggiunto gli obiettivi prefissati. Il Campofranco sta facendo le cose per bene mentre la Sancataldese dovrà accontentarsi di un anno di transizione”.

Cosa hai provato nel vedere il Gela calcio in Seconda categoria?
“Mi fa un certo effetto – ammette – Da un lato mi fa piacere perchè spero sempre che si possa ripartire. Quei colori fanno provare sempre una certa emozione. D’altro canto mi rendo conto che si tratta pur sempre della Seconda categoria…”.
Intanto ti diverti con il Macchitella calcio.

“Il progetto è chiaro e riguarda la crescita del settore giovanile. Se cresce la prima squadra ben venga. Ma c’è un progetto preciso con uno staff di tecnici che ho scelto come Docente, Di Dio, Maddiona, Ferrigno. Abbiamo due allenatori per ogni gruppo di bambini. Ci sarà il derby con il mio Gela? Beh andrò a vederlo. Sarà strano rivedere quei colori in Seconda categoria…”.

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