Anziana morta al “Vittorio Emanuele”, familiari denunciano Asp: “Contagio in ospedale”

 
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Gela. Il sospetto dei familiari è che l’anziana, ottantacinquenne, morta lunedì all’ospedale “Vittorio Emanuele”, abbia contratto il Covid proprio all’interno del nosocomio, dove era ricoverata ormai da fine settembre. Per la donna non c’è stato nulla da fare. Nelle scorse ore, gli stessi familiari hanno presentato denuncia contro l’Asp. Ritengono che il decesso sia stato causato da presunte inefficienze nella gestione dei protocolli anti-Covid. Assistiti dall’avvocato Giovanni Bruscia, si sono rivolti agli agenti di polizia del commissariato, intervenuti in ospedale nel tardo pomeriggio di lunedì, quando i familiari sono venuti a conoscenza della morte e chiedevano con veemenza chiarimenti ai sanitari. Pare che avessero sentito l’anziana, telefonicamente, solo qualche ora prima. Poi, la comunicazione giunta dal reparto di medicina, dove era stata ricoverata. Il primo ricovero risalirebbe allo scorso agosto, quando la donna era arrivata al pronto soccorso e poi fu trasferita in ortopedia, dove venne sottoposta ad un intervento chirurgico per la frattura del femore. Circa una settimana dopo, venne deciso il ricovero in Rsa per la riabilitazione. A fine settembre, il ritorno in ospedale, questa volta nel reparto di medicina, per essere sottoposta ad ulteriori accertamenti. In questo lungo periodo, sia in ospedale che in Rsa, sarebbe sempre stata monitorata, con tamponi periodici. Nessun allarme Covid per lei, almeno fino allo scorso 26 ottobre, quando teoricamente sarebbe dovuta ritornare in Rsa. Pare che anche i familiari (che ormai da dieci giorni non potevano accedere al reparto per le restrizioni anti-contagio) fossero già stati avvisati.

Ma da quel momento in poi, l’anziana non ha più lasciato il nosocomio, fino alla positività al Covid e al decesso di lunedì. I figli e i familiari chiedono che si faccia chiarezza, dato che il reparto di medicina, nel frattempo, è stato convertito in reparto Covid. Temono che il decesso sia stato causato da un contagio avvenuto tra le corsie. La salma è stata sequestrata e si attendono ulteriori disposizioni dai pm della procura, che potrebbero anche decidere di richiedere un esame autoptico sul cadavere.

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