“Arancio uomo di partito”, vertici dem hanno scelto: l’ala “critica” sempre più distante?

 
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Gela. Riuscirà l’ex parlamentare Ars Giuseppe Arancio a ristabilire la “normalità” all’interno del Pd locale? La nomina a commissario è stata definita dalla direzione regionale del partito. “La scelta migliore per il circolo di Gela”, spiegano il segretario siciliano dem Anthony Barbagallo e quello provinciale Renzo Bufalino. A Palermo, il cerchio si è chiuso subito intorno ad Arancio. “Un uomo di partito”, spiegano i dirigenti isolani. L’ex parlamentare regionale si è sempre posto come garante degli equilibri locali. A nessuno sfugge la sua vicinanza all’ex segretario cittadino e provinciale Peppe Di Cristina, ora nella direzione nazionale del Pd. Sono stati i pro-Schlein, in città capaci di vincere le primarie al fotofinish, a sollevare il velo delle “correnti” e dello zoccolo duro che non intende mollare la presa. Ad Arancio, Barbagallo e Bufalino riconoscono “esperienza ed equilibrio”. Nelle ultime settimane, sulla scia di quanto accaduto in città, a livello provinciale ha ripreso vigore la frangia “critica” che vuole superare il governo interno dei “soliti noti”.

Al momento, almeno a livello locale, neanche i dem “critici” si vogliono sbilanciare ma pare che la soluzione Arancio convinca poco, perché considerata fin troppo affine ai voleri dello zoccolo duro del partito. I dem, a Palermo e a Caltanissetta, invece, si affidano all’ex parlamentare Ars anche per “rilanciare il percorso politico del partito in vista delle prossime elezioni amministrative”. Il nuovo corso commissariale sarà certamente sotto stretta osservazione anche fuori dalle stanze del Partito democratico. Il resto della truppa progressista vuole capire come intenderà determinarsi il Pd locale nello scenario della potenziale coalizione di centrosinistra.

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