Area di crisi, viceministro in commissione: “A breve firma rinnovo, novità con Zes e Cis”

 
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Gela. La firma sull’atto integrativo per il rinnovo dell’accordo di programma ancora non c’è ma rassicurazioni sono arrivate, ieri, dal viceministro dello sviluppo economico Alessandra Todde, che già da sottosegretario ha seguito i dossier delle aree di crisi italiane, compresa quella locale. Ha risposto, in commissione industria al Senato, all’interrogazione presentata dal senatore grillino Pietro Lorefice. Il viceministro ha passato in rassegna tutte le tappe di uno strumento istituzionale, che ad oggi sul territorio si è dimostrato quasi impalpabile. Gli investimenti non si sono visti, ad eccezione di un unico progetto finanziato. Il budget non muta, attestandosi intorno ai ventuno milioni di euro. Da quanto emerso, i tempi lunghi per il rinnovo sono da collegare all’attesa per la riforma delle misure di sostegno alle aree economicamente depresse, che è stata varata con un decreto dello scorso marzo. L’accordo di programma per l’area di crisi locale, inoltre, si apre all’interazione con altri strumenti, a partire dalla zona economica speciale. “Lo schema di atto integrativo tiene conto delle proposte avanzate dal territorio e da diversi stakeholder – si legge nella risposta del viceministro – nonché delle novità intervenute successivamente alla sottoscrizione dell’accordo di programma del 2018. In particolare, parte del territorio dell’area di crisi industriale complessa potrà beneficiare dei vantaggi fiscali delle zone economiche speciali, le quali costituiscono un’opportunità nell’ottica di attrazione di nuovi investitori. Infatti, sono interessati dalla Zes della Sicilia orientale unità territoriali di quattro Comuni dell’area di crisi industriale complessa, Caltagirone, Gela, Niscemi e Vittoria”. Ulteriori piedistalli per un rilancio e per nuovi investimenti dovrebbero giungere dal Contratto istituzionale di sviluppo, che il viceministro ha richiamato nella risposta a Lorefice. Con la firma dell’atto integrativo per il rinnovo dell’accordo di programma si passerà poi alla pubblicazione dell’avviso, destinato ai progetti che potranno essere proposti. Ci sono variazioni rispetto alle linee guida iniziali. “Gli incentivi vengono estesi anche a progetti per la ricerca industriale e per lo sviluppo sperimentale, qualora il programma di investimento sia di importo superiore a 5 milioni di euro, e a progetti di innovazione di processo. Non sono più richieste le garanzie a tutela del finanziamento per le iniziative che comportano spese complessivamente ammissibili di importo inferiore a 10 milioni di euro. Infine, sono state snellite le procedure di valutazione delle domande, riducendo i tempi per le istruttorie, per le delibere e per l’erogazione dei contributi, sia a fondo perduto sia sotto forma di finanziamento agevolato”, riporta la risposta del viceministro. A metà giugno è stata pubblicata la circolare con tutte le novità e le modalità di presentazione delle domande per i finanziamenti.

Da un punto di vista politico, è stato sottolineato che c’è l’intenzione di “porre in essere ogni iniziativa idonea per risollevare il territorio gelese dalle enormi difficoltà che lo hanno colpito”, così ha detto Todde. Da quando venne firmato, ormai quattro anni fa, si sono sempre posti tanti dubbi sull’efficacia dell’accordo di programma, che con fondi non superiori ai venti milioni di euro dovrebbe risollevare le sorti di più Comuni, ricadenti in diverse province, con capofila proprio Gela. Ad oggi, effetti particolari non ce ne sono, in attesa che l’accordo di programma possa essere rinnovato. Il senatore Lorefice, che ha seguito questa procedura fin dall’inizio, già lo scorso anno portò l’intero dossier dell’area di crisi locale sul tavolo della commissione industria, che avviò un’indagine complessiva, ponendo impegni precisi in capo al governo nazionale.

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