Ato rifiuti, Greco: “Superare contrapposizioni, sindaci avevano chiesto incontro in Regione”

 
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Il sindaco Lucio Greco

Gela. In uno scenario delicato come quello della governance del sistema locale dei rifiuti la soluzione non può essere la “contrapposizione”. Ne è convinto il sindaco Lucio Greco a seguito di quanto sostenuto invece dai sindaci di Niscemi, Mazzarino, Riesi, Sommatino, Butera e Delia, che hanno già ufficialmente annunciato la loro assenza alla riunione indetta dal dipartimento regionale acqua e rifiuti. I primi cittadini spingono invece per la convocazione dell’assemblea e hanno diffidato anche l’organo di controllo dell’ambito. Vogliono mettere sul tavolo l’avvento della Srr4 in tutti i rapporti di Ato e il possibile avvicendamento del commissario attuale, Giuseppe Lucisano. “Premetto che la responsabilità politica dei sindaci passa innanzitutto attraverso la costruzione, nel dialogo e nel confronto, di regole condivise di azione e di scelta – spiega Greco – per quel che riguarda la scelta rimango sempre più convinto che la politica deve sempre privilegiare le buone pratiche del dialogo e del confronto, facendole prevale su eventuali vie legali”. Il primo cittadino ha da tempo una posizione meno rigida rispetto agli altri sindaci dell’Ato Cl2 rifiuti in liquidazione. “Mi rammarico – continua – della decisione presa autonomamente dagli altri sindaci dell’Ato Cl2 che non parteciperanno alla riunione convocata il prossimo 4 gennaio dall’assessore regionale all’energia, autorità regionale che detiene, come da legge 9 del 2010, poteri autoritativi in materia così come quelli di vigilanza, al quale si erano rivolti loro stessi”. Per Greco, l’obiettivo che tutti dovrebbero perseguire è di “mettere fine ad una ingiustificata contrapposizione che di certo non porta risultati fruttuosi né a ciascuno dei contendenti né tantomeno ai cittadini che nel territorio aspirano ad un servizio efficace, efficiente ed economico”. Anche la “via legale” preannunciata dagli altri sindaci, non pare convincere l’avvocato Greco. “Se proprio si vogliono adire le vie legali – continua – sommessamente invito gli altri sindaci a valutare in modo più approfondito i profili normativi circa la procedibilità e la legittimità, sotto diversi profili, della loro richiesta”. Greco, insomma, invita ad assumere una strategia differente da quella del muro contro muro nel sistema di Ato. “Tutto questo non significa – dice inoltre – mettere in discussione l’autonomia e la sovranità dell’assemblea dei sindaci di Ato, che deve restare piena, né di voler pensare ad anacronistiche forme di eterodirezione, in un senso o nell’altro, da parte di chicchessia, ma significa privilegiare forme di interlocuzione e di confronto, tali da assicurare la piena e consapevole responsabilità delle scelte alle quali sono chiamate i sindaci”.

Greco segue la linea della “ripresa del dialogo”. “A chi giova – conclude – questa contrapposizione che lacera i rapporti e confermo la mia volontà, mai venuta meno, di riprendere il dialogo e tornare al primato della politica, che getta le basi per una maggiore collaborazione tra i vari enti territoriali e la società d’ambito, sempre nell’interesse esclusivo delle comunità che rappresentiamo”.  I sindaci che hanno più volte chiesto la convocazione dell’assemblea sono fermi nel ritenere che la fase di liquidazione di Ato, “costata milioni di euro”, debba trovare fine.

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